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Satelliti rivoluzionano previsioni su scioglimento ghiacci

(13 Dicembre 2024)

Roma – Un nuovo metodo di analisi basato su dati satellitari permette di individuare con estrema precisione quanta neve vi sia in un determinato punto del globo, e allo stesso tempo di prevedere quando e dove si scioglierà. Il metodo è stato sviluppato da un team di ricercatori guidato dall’Istituto federale svizzero di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio. I ricercatori hanno analizzato la distribuzione della neve bagnata in tutta la Svizzera e in alcune regioni di confine all’estero per una superficie totale di 98.550 chilometri quadrati.


Modello computerizzato del Piz Ducan guardando verso sud: le aree blu mostrano dove gli algoritmi presumono una copertura di neve bagnata. È facile vedere che la neve sui pendii meridionali contiene già acqua in strati che sono ancora asciutti sui pendii settentrionali. (Grafico: Bertrand Cluzet / SLF)

Le immagini satellitari hanno completato i dati di misurazione esistenti, registrando la situazione dallo spazio in regioni difficilmente accessibili in inverno e delle quali non si hanno informazioni sulla copertura nevosa. I ricercatori hanno poi confrontato i risultati del loro modello di analisi e previsione integrato con i dati effettivi sulla neve raccolti presso 444 punti di misurazione su terreno pianeggiante. La modellazione integrata dai dati satellitari ha svelato che i comuni modelli di analisi non riuscivano a calcolare sempre in modo affidabile i processi di copertura nevosa in primavera e talvolta sottostimavano la diffusione della neve bagnata, soprattutto sui pendii esposti al sole.

Stessa vista con i dati di misurazione satellitare: la neve è significativamente più bagnata più in alto di quanto ipotizzato dal modello. I pendii meridionali sono interessati persino sul Piz Ducan, che è alto più di 3000 metri. Il confronto è stato il motivo per migliorare il modello al computer in modo che realtà e previsioni ora coincidano. (Grafico: Bertrand Cluzet / SLF)

Grazie a questo miglioramento in termini di analisi e previsione sarà possibile individuare con maggiore tempestività possibili rischi legati allo scioglimento dei ghiacci. “Abbiamo ridotto – ha dichiarato Bertrand Cluzet dell’Operational Snow Hydrology Service ( OSHD ) presso l’Istituto svizzero – notevolmente l’incertezza che esisteva in precedenza”. (30Science.com)

 

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