Roma – La capitale bosniaca Sarajevo soffre di un cronico problema di inquinamento che negli ultimi giorni di quest’anno l’ha spinta in alto nella classifica delle città più inquinate al mondo. E’ quanto emerge da una ricognizione dei dati di IQAir, che monitora i livelli di inquinamento nelle città di tutto il mondo. Dai dati emerge che nella terza settimana di dicembre Sarajevo è stata colpita da una coltre di nebbia e smog che ha ridotto la visibilità diurna a poche decine di metri e ha costretto i residenti a rimanere in casa, con i livelli di inquinamento che hanno raggiunto limiti pericolosi. Mercoledì 18 solo la capitale indiana Nuova Delhi, che ha una popolazione 100 volte superiore a Sarajevo, ha registrato una qualità dell’aria peggiore. IQAir ha costantemente classificato la qualità dell’aria di Sarajevo come “molto malsana” o “pericolosa” in quella settimana, due delle sue peggiori valutazioni. Sarajevo, con una popolazione di circa 315.000 abitanti, è praticamente priva di industrie inquinanti, poiché furono distrutte durante la guerra in Bosnia negli anni ’90. Ma la città, situata in una valle circondata da montagne e colline, soffre da tempo di un fenomeno noto come inversione termica, che spinge l’aria fredda e gli agenti inquinanti provenienti dai veicoli e dai combustibili fossili più vicino al suolo. Mescolati alla nebbia, possono persistere per giorni, il che significa che la città è spesso inquinata in inverno. Gli esperti affermano che bruciare carbone e legna di scarsa qualità in inverno e utilizzare vecchi veicoli diesel sono i principali fattori che contribuiscono all’inquinamento atmosferico. La rapida costruzione di edifici alti che bloccano i corridoi del vento non ha aiutato. Quando l’inquinamento era alto lo scorso inverno, il governo si è impegnato a vietare le auto più vecchie e a sospendere le lezioni scolastiche e gli incontri all’aperto quando la qualità dell’aria si fosse deteriorata. Nessuna di queste misure è stata implementata. (30Science.com)