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Ricercatori giapponesi scoprono sostanze chimiche sconosciute nei campioni di siero umano

(19 Dicembre 2024)

Roma – I ricercatori della Chiba University in Giappone hanno recentemente sviluppato un metodo innovativo per rilevare sostanze chimiche estranee non riconosciute nel corpo umano. Lo studio è stato reso disponibile online il 26 ottobre 2024 ed è stato pubblicato nel volume 286 della rivista Ecotoxicology and Environmental Safety il 1° novembre 2024. Guidato dal ricercatore associato Dr. Akifumi Eguchi, lo studio ha incluso i contributi del Dr. Chisato Mori, del Dr. Kenichi Sakurai e del Dr. Midori Yamamoto del Center for Preventive Medical Sciences presso la Chiba University.

“C’è una crescente necessità di analisi chimiche non mirate per rilevare sostanze nuove o precedentemente non riconosciute che non sono coperte dalle attuali analisi mirate”, afferma il Dr. Eguchi, sottolineando la necessità di approcci analitici più ampi.i ricercatori hanno analizzato campioni di siero di 84 donne incinte alla 32a settimana di gravidanza. Questi campioni sono stati quindi esaminati utilizzando la spettrometria di massa a tempo di volo a cromatografia liquida-quadrupolo. Le sostanze chimiche rilevate sono state classificate in base alla loro origine utilizzando PubChemLite per Exposomics database, che contiene informazioni su oltre 371.663 sostanze chimiche. Le sostanze chimiche endogene sono state identificate come quelle prodotte naturalmente dal corpo e associate a percorsi biologici, mentre le sostanze chimiche esogene sono state classificate come sostanze introdotte da fonti esterne come l’ambiente, la dieta o lo stile di vita.

I ricercatori hanno identificato 106 composti, di cui 51 endogeni e 55 esogeni. Si è scoperto che la maggior parte delle sostanze chimiche esogene era stata introdotta nel corpo tramite fonti alimentari. Inoltre, hanno trovato composti associati a possibili rischi per la salute, come ftalati, composti azotati e parabeni. Inoltre, si è scoperto che alcune delle sostanze chimiche identificate hanno un impatto sui percorsi biologici, come il metabolismo degli amminoacidi, il trasporto di proteine ​​e minerali e il metabolismo energetico.

Mentre questi risultati mostrano un collegamento tra l’esposizione chimica e i suoi effetti sul corpo, i ricercatori sottolineano che non stabiliscono una relazione causa-effetto diretta. Poiché la maggior parte delle sostanze chimiche esogene era collegata a fonti alimentari, non è chiaro se i cambiamenti nei metaboliti siano dovuti alle sostanze stesse o alla dieta. Nonostante queste limitazioni, lo studio offre un nuovo metodo per identificare le sostanze chimiche e valutarne i potenziali effetti sulla salute umana.

“Queste scoperte possono contribuire al miglioramento della salute pubblica attraverso l’implementazione di normative chimiche e relative misure di protezione”, afferma il dott. Eguchi. Proprio come la consapevolezza dei pericoli associati al piombo e all’amianto ha portato a significative riforme e restrizioni su queste sostanze chimiche, i risultati di questo studio potrebbero aiutare a identificare nuove sostanze chimiche potenzialmente dannose, aprendo la strada a normative migliori per proteggere la salute umana.(30Science.com)

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