Roma – Le coste artiche dell’Alaska sono state stravolte dal cambiamento climatico. Erosione cedimento del permafrost e innalzamento del livello del mare hanno mutato la zona in profondità. E’ quanto emerge da uno studio guidato dalla Woods Hole Oceanographic Institution e pubblicato su PNAS. Le coste artiche sono particolarmente vulnerabili al riscaldamento globale. Settantacinque anni di osservazioni aeree e satellitari avevano già confermato il progredire dell’erosione costiera nell’Alaska. Tuttavia, altri pericoli in gioco, ad esempio l’impatto cumulativo dell’innalzamento del livello del mare e del cedimento del permafrost avevano ricevuto meno attenzione. Per far fronte a questa mancanza, gli autori del nuovo studio hanno combinato dati satellitari, valutazioni sul campo della subsidenza del terreno dovuta allo scioglimento del permafrost, proiezioni sull’erosione costiera e sull’innalzamento del mare. Ne hanno derivato la conclusione che non solo il panorama delle coste artiche dell’Alaska è profondamente mutato ma che entro il 2100, erosione e innalzamento di mari combinati porteranno a una perdita di terreno 6-8 volte maggiore rispetto agli effetti della sola erosione costiera. Senza misure di mitigazione del cambiamento climatico, entro il 2100, il cambiamento costiero potrebbe danneggiare dal 40 al 65 per cento delle infrastrutture negli attuali villaggi costieri della zona artica dell’Alaska e dal 10 al 20 per cento delle infrastrutture dei giacimenti petroliferi. Gli autori concludono sottolineando l’urgenza di politiche adeguate per far fronte ai pericoli del climate change e in particolare la necessità di una pianificazione adattiva per supportare le comunità costiere nelle sfide cui andranno incontro.(30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Le coste dell’Alaska sono state stravolte dal climate change
(4 Dicembre 2024)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla