Roma – Il 40 per cento di coloro che utilizzano gli aerei come mezzo di trasporto non sarebbero contrari in principio a un prezzo extra sul loro peso se la misura favorisse un minor impatto ambientale dell’aviazione. E’ quanto emerge da uno studio guidato dall’ University of New Hampshire e pubblicato su Transportation Research Part A Policy and Practice. “Volevamo esplorare come rendere più sostenibili i viaggi aerei – ha dichiarato Markus Schuckert coautore dello studio – soprattutto considerando il peso che viene trasportato, sia il peso dei bagagli ma anche quello delle persone. Ci siamo chiesti se la riduzione del peso complessivo potesse contribuire a rendere i viaggi aerei più ecologici e abbiamo iniziato a chiederci se i passeggeri avrebbero potuto accettare prezzi che riflettessero questo cambiamento”. Per il loro studio, i ricercatori hanno intervistato oltre 1.000 viaggiatori aerei statunitensi per valutare la loro opinione su tre potenziali politiche tariffarie che fornissero un’opzione di volo più sostenibile. Più pesante è l’aereo, più carburante brucia e più emissioni di carbonio vengono prodotte, quindi hanno ideato un approccio a diversi livelli: una politica standard in cui tutti i passeggeri pagano un prezzo uniforme; una politica di soglia in cui i passeggeri che superano un certo peso pagano tariffe aggiuntive; e una politica di unità di peso corporeo in cui la tariffa aerea di ogni passeggero è basata sul peso combinato del corpo e del bagaglio. La politica standard è stata l’approccio più accettato in tutti i gruppi demografici, con oltre la metà degli intervistati che l’ha valutata come l’opzione più etica. Quasi il 60 per cento dei partecipanti ha espresso preoccupazioni circa le politiche basate sul peso, citando potenziali problemi di equità e il rischio di discriminazione, in particolare per quanto riguarda fattori come nutrizione, reddito e accessibilità che spesso influenzano il peso corporeo. Coloro che erano più favorevoli alle politiche basate sul peso tendevano a essere più giovani, con le persone di età 18-35 che accettavano i prezzi basati sul peso con quasi 20 punti percentuali in più rispetto ai viaggiatori che avevano 66 anni e più. Inoltre, i viaggiatori con redditi più alti o status frequent flyer avevano il 25 per cento in più di probabilità di supportare le politiche basate sul peso rispetto a quelli in fasce di reddito più basse o che non viaggiavano molto. “Questo argomento è stato ampiamente discusso per decenni – ha detto Schuckert – ma sorprendentemente ci sono poche ricerche al riguardo. Alcune compagnie aeree hanno provato o preso in considerazione politiche basate sul peso, ma il principale ostacolo rimane la preoccupazione etica, che rende difficile persino discuterne. Ma se puntiamo a rendere i viaggi aerei più sostenibili, dovremmo avere una discussione aperta sul punto. Questo è davvero il fulcro della ricerca: mettere tutto sul tavolo affinché venga preso considerazione”. (30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Aviazione, 40% dei clienti aperti a un prezzo extra sul proprio peso per salvare l’ambiente
(19 Dicembre 2024)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla