Roma – Lo screening del cancro ai polmoni con tomografia computerizzata, TC, del torace si è dimostrata efficace nel rilevare anche la presenza di calcio nell’arteria coronaria, un forte fattore di rischio per la malattia coronarica, CAD, in pazienti senza sintomi cardiaci. Lo dimostra una nuova ricerca guidata da Gary Small, dell’University of Ottawa Heart Institute, in Ontario, riportata sul Canadian Medical Association Journal, CMAJ. “Lo screening del cancro ai polmoni, sebbene principalmente orientato a ridurre i decessi per cancro ai polmoni, ha anche l’opportunità di aiutare ad affrontare la seconda causa più comune di morte prematura negli adulti di mezza età, attraverso l’identificazione e la stratificazione del rischio di aterosclerosi coronarica”, hanno dichiarato gli autori. Nello studio, condotto su 1486 pazienti sottoposti a screening per il cancro ai polmoni tra marzo 2017 e novembre 2018, come parte dell’Ontario Health Lung Cancer Screening Pilot for People at High Risk, la presenza di calcio nell’arteria coronaria è stata rilevata nell’83% dei casi, ovvero in 1232 pazienti, registrando livelli elevati nel 30% dei casi, ovvero in 439 dei partecipanti. Più della metà dei pazienti, con il 52%, erano maschi, l’età media era di 66 anni e il 68% di questi erano fumatori abituali. Poiché il cancro ai polmoni è la causa principale di morte per cancro in Canada, i programmi di screening in tutto il paese hanno introdotto la TC a bassa dose per le persone a rischio di cancro ai polmoni. Queste TC possono anche identificare facilmente la calcificazione coronarica, un marcatore della malattia coronarica, la causa più comune di morte cardiaca. “Se vengono istituite risposte terapeutiche appropriate, i risultati della TC polmonare potrebbero influenzare la sopravvivenza da due delle principali cause di morte: il cancro ai polmoni e la malattia coronarica”, hanno affermato gli autori. “Il successo di questo programma pilota sarà influenzato dal modo in cui i medici interpretano e gestiscono i risultati del calcio dell’arteria coronaria; tuttavia, i medici devono essere consapevoli che potrebbero esserci danni come indagini inappropriate dopo un rilevamento casuale”, hanno notato i ricercatori. “Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere come gestire i pazienti che presentano calcio nelle arterie coronarie”, hanno aggiunto gli autori. “È necessario non abbassare la guardia e fare prevenzione per le malattie cardiovascolari”, hanno sottolineato i ricercatori. “Alla luce dei dati, la prevenzione per le malattie coronariche potrebbe essere integrata nelle iniziative di screening del cancro ai polmoni”, hanno suggerito gli autori. (30Science.com)
Lucrezia Parpaglioni
TC per il cancro ai polmoni rileva l’83% delle malattie coronariche
(3 Dicembre 2024)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.