Valentina Di Paola

Screening combinato occhio e fegato per ridurre le complicazioni del diabete

(13 Dicembre 2024)

Roma – Le persone con diabete di tipo 2 potrebbero essere sottoposte a screening epatico e oculare combinato per rilevare danni al fegato e agli occhi associati alle complicazioni della malattia. Lo suggerisce uno studio, pubblicato sulla rivista The Lancet Gastroenterology and Hepatology, condotto dagli scienziati del Karolinska Institutet in Svezia. Il team, guidato da Hannes Hagström, ha coinvolto oltre 1300 pazienti per valutare la possibilità di effettuare simultaneamente lo screening per la fibrosi epatica e la scansione della rete utilizzando una tecnica basata sugli ultrasuoni. Oltre la metà dei pazienti con diabete di tipo 2, spiegano gli esperti, sviluppa la steatosi epatica, un accumulo eccessivo di grasso all’interno delle cellule del fegato, che può degenerare in fibrosi, una cicatrizzazione che a sua volta può provocare cirrosi o cancro epatico. Le linee guida attuali raccomandano lo screening per la fibrosi epatica nelle persone a maggior rischio, ma spesso la condizione viene individuata tardivamente, quando la prognosi è sfavorevole. In Svezia, la scansione della retina è un programma di screening consolidato per rilevare danni agli occhi nelle persone con diabete di tipo 2. Nell’ambito dell’indagine, gli autori hanno considerato la possibilità di utilizzare l’elastografia, una tecnica indolore basata sugli ultrasuoni, che richiede dai cinque ai dieci minuti per l’elaborazione dei dati. Gli scienziati hanno chiesto a oltre 1300 pazienti con diabete di tipo 2, sottoposti a scansione della retina, se avrebbero preso in considerazione anche l’esame del fegato tramite elastografia. Oltre mille persone, pari al 77 per cento della coorte, ha riposto positivamente. Il 15,8 e il 5,0 per cento dei soggetti mostrava segni di fibrosi epatica e cirrosi, rispettivamente, ma una rianalisi dei dati ha contribuito a ridurre notevolmente questi valori, al 7,4 e al 2,9 per cento. “Questo approccio – afferma Hagström – può fornire diversi falsi positivi, probabilmente per via delle abitudini alimentari pre-esame. Nei prossimi step sarà necessario condurre analisi economiche sulla salute per valutare l’utilità della strategia di screening combinata per le malattie degli occhi e del fegato”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).