Valentina Arcovio

Lo schermo riduce la qualità del sonno dei bambini

(12 Dicembre 2024)

Roma – Troppo tempo trascorso davanti allo schermo potrebbe influenzare la qualità del sonno nei bambini in età prescolare, peggiorando al contempo i problemi comportamentali. Questo allarmante risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Early Child Development and Care, condotto dagli scienziati Shanghai Normal University, in Cina, e della Carleton University, in Canada. Il team, guidato da Yan Li e Shujin Zhou, ha coinvolto le madri di 571 bambini in età prescolare, tra i tre e i sei anni, reclutate attraverso sette asili pubblici di Shanghai, in Cina. Alle donne è stato chiesto quanto tempo della settimana precedente i bambini avessero trascorso guardando gli schermi, come Tv, smartphone, computer, tablet o altri dispositivi. Successivamente, le mamme hanno riportato informazioni relative a eventuali problemi comportamentali dei figli, come difficoltà di attenzione, iperattività, sintomi emotivi e problemi con i coetanei. Infine, sono state raccolte informazioni associate alla qualità del sonno dei piccoli partecipanti. Stando a quanto emerge dall’indagine, l’uso degli schermi per oltre 60 minuti al giorno era associato a una serie di conseguenze sul sonno dei bambini, aggravando problemi come scarsa attenzione, iperattività e umore instabile. I dati suggeriscono che la qualità del sonno media in parte le associazioni tra tempo trascorso davanti allo schermo, problemi di attenzione iperattiva e sintomi emotivi. “I nostri risultati – afferma Li – evidenziano che un tempo eccessivo davanti allo schermo può lasciare il cervello dei bambini in età prescolare in uno stato di eccitazione, portando a una scarsa qualità e durata del sonno. Ciò può essere correlato alla sovrastimolazione e all’esposizione alla luce blu. L’uso degli schermi può anche contribuire ad aumentare le difficoltà legate all’addormentamento”. “I nostri risultati – aggiunge Bowen Xiao – suggeriscono che la presenza di un ciclo di feedback positivo, in cui l’aumento del tempo trascorso davanti allo schermo e i disturbi del sonno si esacerbano a vicenda attraverso un rinforzo ciclico, aumentando il rischio di problemi di attenzione e concentrazione, iperattività, ansia e depressione”. Comprendere il ruolo dell’uso degli schermi nelle esperienze infantili è fondamentale, specialmente per la definizione di linee guida aggiornate sull’uso di questi dispositivi nei più piccoli. “Il nostro lavoro ha duplici implicazioni – conclude Zhou – in primo luogo, il controllo dell’uso degli schermi nei bambini in età prescolare può aiutare ad alleviare i problemi comportamentali e la scarsa qualità del sonno e in aggiunta gli interventi e i trattamenti del sonno possono essere efficaci nell’attenuare gli effetti negativi del tempo trascorso davanti agli schermi sui problemi comportamentali. Nei prossimi step, sarà interessante replicare i risultati utilizzando dati raccolti attraverso strumenti scientifici e non solo testimonianze”. (30Science.com)

Valentina Arcovio