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Numero di passi e depressione nell’adulto, c’è una stretta relazione

(17 Dicembre 2024)

Roma – Più si cammina, più diminuosce il rischio di manifestare sintomi depressivi. Sono le conclusioni di una revisione sistematica e meta-analisi di 33 studi osservazionali (27 trasversali e 6 longitudinali) di studi pubblicati dall’inizio fino al 18 maggio 2024, selezionati tramite i principali database (PubMed, PsycINFO, Scopus, SPORTDiscus e Web of Science) L’analisi di studi trasversali e longitudinali pubblicata su JAMA Network Open, che ha coinvolto 96.000 adulti, di età pari o superiore a 18 anni, mostra che il numero di passi compiuti nel corso della giornata si associa, con una relazione direttamente proporzionale al di rischio di comparsa di disturbi dell’umore, di depressione in particolare, nella popolazione adulta. Saranno necessari ulteriori studi di coorte prospettici per chiarire il potenziale ruolo protettivo e proattivo dei passi giornalieri nell’attenuazione del rischio di depressione in questa fascia di popolazione, ma le premesse sono interessanti. Dagli studi trasversali, cioè ricerche osservazionali che analizzano i dati delle variabili raccolti in un determinato momento su un campione di popolazione o su un sottoinsieme predefinito, emerge ad esempio che rispetto a un valore soglia di 5.000 passi, il raggiungimento o il superamento di questo target correla alla riduzione di sintomi depressivi nella popolazione adulta generale. Mentre studi prospettici, che valutano gli effetti di un intervento (in questo caso il numero di passi giornalieri effettuati) calcolato dall’inizio alla conclusione dello studio, evidenziano 7.000 passi giornalieri o più come indicativi di un rischio inferiore di comparsa di depressione nell’adulto. Inoltre l’aumento di 1000 passi al giorno diminuirebbe ulteriormente le probabilità di comparsa di patologia. Dunque, la costante e regolare pratica fisica sembra confermarsi ancora una volta una strategia a basso costo, ma di altissima efficaci in termini di salute pubblica, per il contenimento di un fenomeno a larga diffusione nella società contemporanea. Le stime parlano di oltre 3,5 milioni di persone che soffrono di disturbi depressivi, con un incremento di diagnosi di circa il 30% negli ultimi anni, tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha identificato la depressione come la principale causa di disabilità nel mondo, prevedendo che entro il 2030, possa diventare la malattia mentale più diffusa. (30Science.com)

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