Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Nuovo modello rivoluziona test di sicurezza per il cibo

(13 Dicembre 2024)

Roma – Un nuovo strumento per valutare i rischi per la salute del cibo prima che arrivi sulla nostra tavola. E’ quanto sviluppato da un team di ricerca dell’ University of Illinois Urbana-Champaign, che ha pubblicato i propri risultati sul Journal of Food Protection. “L’obiettivo di questo progetto – ha spiegato l’autrice principale Gabriella Pinto – era di fornire all’industria ortofrutticola uno strumento per stimare il rischio microbico e aiutarla a prendere decisioni sulla sicurezza alimentare. Abbiamo sviluppato un framework per il modello e poi ne abbiamo dimostrato l’uso tramite la modellazione di un caso di prova per le verdure a foglia verde”. Il nuovo modello di analisi permette di individuare per cinque fasi – produzione primaria, raccolta, lavorazione, vendita al dettaglio e gestione da parte del consumatore – il rischio di contaminazione microbica dei prodotti analizzati, tenendo conto dei dati forniti dall’utente e dei test che l’utente stesso decide di utilizzare per valutare i propri prodotti. “Abbiamo scelto le verdure a foglia verde – ha continuato la Pinto – e come caso di prova perché sono spesso implicate in epidemie e richiami. E l’industria ortofrutticola cerca sempre di capire perché si verificano questi eventi. Inoltre, le pratiche che valutiamo non sono solo esclusive delle verdure a foglia verde; possono essere applicate a molte diverse colture primarie”. I ricercatori hanno creato anche una pagina web interattiva, SCRM-Lite , che offre agli utenti esterni la possibilità di esplorare gli scenari di contaminazione dei casi di prova pubblicati e le relative strategie di intervento. “Il cibo – conclude Matt Stasiewicz, autore corrispondente del nuovo studio – viene prodotto principalmente all’esterno, in sistemi aperti che si trovano in natura, quindi non arriveremo mai a un sistema alimentare con zero rischi di contaminazione. Possiamo però lavorare per ridurli al minimo”. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla