Roma – Un nuovo strumento per valutare i rischi per la salute del cibo prima che arrivi sulla nostra tavola. E’ quanto sviluppato da un team di ricerca dell’ University of Illinois Urbana-Champaign, che ha pubblicato i propri risultati sul Journal of Food Protection. “L’obiettivo di questo progetto – ha spiegato l’autrice principale Gabriella Pinto – era di fornire all’industria ortofrutticola uno strumento per stimare il rischio microbico e aiutarla a prendere decisioni sulla sicurezza alimentare. Abbiamo sviluppato un framework per il modello e poi ne abbiamo dimostrato l’uso tramite la modellazione di un caso di prova per le verdure a foglia verde”. Il nuovo modello di analisi permette di individuare per cinque fasi – produzione primaria, raccolta, lavorazione, vendita al dettaglio e gestione da parte del consumatore – il rischio di contaminazione microbica dei prodotti analizzati, tenendo conto dei dati forniti dall’utente e dei test che l’utente stesso decide di utilizzare per valutare i propri prodotti. “Abbiamo scelto le verdure a foglia verde – ha continuato la Pinto – e come caso di prova perché sono spesso implicate in epidemie e richiami. E l’industria ortofrutticola cerca sempre di capire perché si verificano questi eventi. Inoltre, le pratiche che valutiamo non sono solo esclusive delle verdure a foglia verde; possono essere applicate a molte diverse colture primarie”. I ricercatori hanno creato anche una pagina web interattiva, SCRM-Lite , che offre agli utenti esterni la possibilità di esplorare gli scenari di contaminazione dei casi di prova pubblicati e le relative strategie di intervento. “Il cibo – conclude Matt Stasiewicz, autore corrispondente del nuovo studio – viene prodotto principalmente all’esterno, in sistemi aperti che si trovano in natura, quindi non arriveremo mai a un sistema alimentare con zero rischi di contaminazione. Possiamo però lavorare per ridurli al minimo”. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Nuovo modello rivoluziona test di sicurezza per il cibo
(13 Dicembre 2024)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla