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I pesci scelgono la data del proprio compleanno e della propria morte

(6 Dicembre 2024)

Roma – Strano ma vero, i pesci avrebbero facoltà decisionale su quando nascere e potenzialmente anche quando morire. Alla base del processo ci sarebbe la complicità di fattori neuronali e ormonali. Un gruppo di ricercatori, guidati dal dottor Matan Golan della Hebrew University di Gerusalemme e dell’Agricultural Research Organization – Volcani Institute, osservando lo sviluppo di embrioni di pesce ne avrebbe scoperto la capacità di governare i tempi della schiusa delle uova, agendo sull’attività del THR, il thyrotropin releasing hormone, un neurormone che oltre a liberare tireotropina, rilascia anche specifici enzimi che dissolvono il guscio dell’uovo. La scoperta pubblicata su Science, metterebbe in luce il meccanismo neurale, fino ad oggi non noto, che regola una transizione critica della fase della vita, come il processo di schiusa, attribuendo agli embrioni un ruolo di primo piano, protagonisti attivi nel scegliere il proprio tempo di vita-morte. Tempo che fa la differenza in termini di sopravvivenza per la specie: uscire dal guscio troppo presto o troppo tardi per un nuovo nato potrebbe significare morte certa, impreparato ad affrontare le sfide del mondo esterno. Molte della quali vitali, come la respirazione, la fuga dai predatori, la sopravvivenza: tutte dipendenti da un tempismo perfetto su cui l’embrione avrebbe capacità di (re)azione. Comanderebbe tramite un “semplice” segnale cerebrale l’attività e la produzione del neurormone THR, Ii quale a sua volta intraprende un viaggio attraverso il flusso sanguigno per raggiungere una ghiandola specializzata ed innescare il rilascio di enzimi che dissolvono la parete dell'uovo.  Consentendo così all’embrione di uscire dal guscio e iniziare il suo sviluppo. Questo circuito neurale, cruciale per la schiusa, avrebbe una emivita molto breve: si attiverebbe, pare, appena prima dell’evento per cessare poco dopo. La scoperta, pubblicata sulla rivista Science, ha un impatto importante anche in termini di conoscenze sull’evoluzione delle specie, offrendo informazioni neurobiologiche, così come sulle strategie di sopravvivenza e di adattamento ambientale messe in atto dai vertebrati. Guardando al futuro, i ricercatori hanno intendono esplorare se e come TRH e altri fattori neuroendocrini possano influenzare la schiusa anche in altre specie e studiare l’interazione tra neurobiologia e adattamento ambientale. (30Science.com)

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