Roma – Da un lato una nuova forma di civiltà globale con una sovrabbondanza di risorse, dall’altro un cupo abisso autoritario. Sono le alternative che delineano il futuro prossimo del pianeta secondo un nuovo studio pubblicato su Foresight, a firma di Nafeez Ahmed, membro del Club di Roma, membro della Earth4All Transformational Economics Commission e Distinguished Fellow presso lo Schumacher Institute for Sustainable Systems. Secondo il teorico dei sistemi che ha previsto il crollo finanziario del 2008, la crescita dell’energia pulita e la Brexit: “La civiltà industriale sta affrontando un declino ‘inevitabile’ in quanto sostituita da quella che potrebbe rivelarsi una civiltà ‘postmaterialista’ molto più avanzata basata su un’energia pulita distribuita e sovrabbondante. La sfida principale è che la civiltà industriale sta affrontando un declino così rapido che questo potrebbe far deragliare l’emergere di un nuovo e superiore ‘ciclo di vita’ per la specie umana”. Il nuovo articolo sintetizza un vasto corpus di letteratura scientifica che abbraccia le scienze naturali e sociali per offrire una nuova teoria dell’ascesa e del declino delle civiltà nella storia. L’autore ritiene che le civiltà si evolvano attraverso un ciclo di vita in quattro fasi – crescita, stabilità, declino e trasformazione – che comprende sia il cambiamento materiale-tecnologico che quello culturale-organizzativo. La civiltà industriale odierna, argomenta l’articolo, sta attraversando le fasi finali del suo ciclo di vita, il declino, il che significa anche che è sull’orlo della trasformazione. L’articolo esamina un’ampia gamma di dati empirici che mostrano che un intero nuovo sistema materiale-tecnologico sta emergendo su scala planetaria mentre il vecchio ordine industriale declina. Il documento dimostra che l’aumento delle politiche autoritarie, compresi gli sforzi reazionari per proteggere i combustibili fossili, è tra i fattori che potrebbero mettere a repentaglio questa evoluzione della civiltà. Se non verranno arrestate, invece, importanti innovazioni tecnologiche come l’energia pulita, l’agricoltura cellulare, i veicoli elettrici, l’intelligenza artificiale e la stampa 3D sono destinate a migliorare in modo massiccio le capacità materiali della civiltà umana tra il 2030 e il 2060. Combinate, e se attentamente progettate, queste nuove capacità materiali potrebbero creare nuove forme di “sovrabbondanza in rete” che proteggono i sistemi terrestri. Ahmed conclude: “Sta emergendo un nuovo, incredibile spazio di possibilità, in cui l’umanità potrebbe procurarsi energia, trasporti, cibo e conoscenza in sovrabbondanza senza danneggiare la Terra. Questo potrebbe essere il prossimo grande passo nell’evoluzione umana. Ma se non riusciamo a evolverci veramente come esseri umani riprogrammando il modo in cui governiamo queste capacità emergenti in modo responsabile e a beneficio di tutti, potrebbero essere la nostra rovina. Invece di evolverci, regrediremmo. L’ascesa di governi autoritari e di estrema destra in tutto il mondo aumenta questo grave rischio di collasso. La nuova amministrazione di Donald Trump, con il suo impegno a sostenere i combustibili fossili mentre blocca l’energia pulita, così come la sua attenzione alla centralizzazione del potere lungo linee etnonazionaliste, potrebbe impedirci di passare con successo attraverso il cambiamento di fase planetario”.(30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Il mondo è a un bivio tra sovrabbondanza di risorse e abisso autoritario
(17 Dicembre 2024)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla