Valentina Di Paola

Scoperti ragni che fanno una catapulta di ragnatela e si lanciano per catturare la preda

(5 Dicembre 2024)

Roma – I ragni Theridiosoma gemmosum hanno sviluppato un modo ingegnoso per attaccare le proprie prede, tirando indietro e fissando la ragnatela in un punto di ancoraggio, per poi rilasciarla e catapultarla quando sentono movimenti in avvicinamento. A descrivere questo curioso comportamento sul Journal of Experimental Biology gli scienziati del Georgia Institute of Technology e dell’Università di Akron. Il team, guidato da Saad Bahmla, Todd Blackledge e Sarah Han, ha osservato le tecniche di predazione di questi piccoli ragni. I ricercatori hanno paragonato gli insetti ai reziari, dei gladiatori muniti di rete e tridente che cercavano di intrappolare rapidamente gli avversari meglio armati per poter vincere il combattimento. Allo stesso modo, spiegano gli esperti, i T. gemmosum formano un cono agganciato a un punto di ancoraggio nella ragnatela, posizionandosi sul vertice, e aspettando pazientemente l’arrivo di una preda. Il rilascio della ragnatela provoca un effetto fionda, attraverso il quale gli insetti vengono intrappolati nella spirale appiccicosa che si muove raggiungendo velocità sorprendenti. Quando gli scienziati si sono resi conto che i ragni rilasciavano la ragnatela sentendo uno schiocco di dita, hanno ipotizzato che gli aracnidi fossero in grado di rispondere agli stimoli sonori. “Questi esemplari sono molto piccoli – sottolinea Han – possono essere piuttosto difficili da individuare, ma si contraddistinguono per la ragnatela conica”. Dopo aver ricollocato i ragni in laboratorio con rametti su cui costruire le loro ragnatele, il gruppo di ricerca ha catturato delle zanzare, che sono state posizionate su strisce di carta manovrabili ma lasciando loro la possibilità di sbattere le ali. Quando gli insetti venivano avvicinati alla ragnatela, i ragni lasciavano andare il punto di ancoraggio. Osservando le registrazioni video, gli autori hanno scoperto che gli aracnidi lanciavano le ragnatele prima che queste venissero a contatto con le zanzare. Lo stesso effetto è stato osservato utilizzando un suono che imitava il verso degli insetti. Gli scienziati hanno dedotto quindi che i ragni sono pazientemente in ascolto dei rumori degli insetti, piuttosto che affidarsi alle vibrazioni percepite sulla ragnatela, come osservato in altre specie di aracnidi. Il team ha calcolato inoltre che i ragni potevano raggiungere una velocità di circa un metro al secondo, con un’accelerazione di 504 metri al secondo quadrato, per intercettare le zanzare, che difficilmente potevano sfuggire a un simile attacco. Infine, gli scienziati hanno rilevato che i piccoli predatori tendevano a rilasciare la ragnatela più frequentemente quando le zanzare si trovavano nella parte anteriore, scattando nel 76 per cento dei casi, mentre decidevano di attaccare solo nel 29 per cento degli episodi in cui gli insetti si trovavano dietro il cono. Questi risultati, concludono gli autori, rivelano un meccanismo di predazione inusuale, e sarà interessante condurre ulteriori approfondimenti per capire come i ragni percepiscano i rumori in base alla direzione del volo degli insetti.(30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).