Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Tartarughe mappano praterie sottomarine meglio dei satelliti

(29 Novembre 2024)

Roma – Le tartarughe sono in grado di guidare i ricercatori verso i prati sottomarini di fanerogame meglio dei satelliti. E’ quanto emerge da uno studio guidato dalla King Abdullah University of Science and Technology (KAUST) e pubblicato su Proceedings of the Royal Society B. I prati di fanerogame marine sono rigogliosi paradisi sul fondale marino che offrono riparo a pesci e crostacei, migliorano la qualità dell’acqua, rafforzano il fondale e immagazzinano carbonio. Conoscerne la posizione permette di proteggerli dalle attività antropogeniche e difenderne le funzioni. Tuttavia, individuare le chiazze vitali e relativamente rare di questa vegetazione sottomarina può essere molto difficile. Ecco perché un gruppo di studiosi guidati da Hugo Mann e Carlos Duarte della KAUST ha cercato di trovare un metodo alternativo di tracciamento di questa fauna sottomarina che potesse risultare più efficiente dei satelliti che hanno diverse difficoltà a mappare le zone marine più profonde. La loro attenzione si è concentrata sulle tartarughe che cercano naturalmente questi prati per cibarsene. Mann e i suoi colleghi hanno posto dei sensori su 53 tartarughe verdi ( Chelonia mydas ) su quattro spiagge del Mar Rosso in Arabia Saudita, aspettando che le tartarughe avessero finito di nidificare per evitare di interromperne la riproduzione. Una volta che gli animali si erano allontanati, i sensori avrebbero trasmesso le loro coordinate ai satelliti ogni volta che riemergevano per respirare. I ricercatori hanno tracciato il movimento di ogni tartaruga per un anno. Quando il percorso di una tartaruga ritornava più volte nello stesso punto, gli scienziati presumevano che in quel luogo ci fosse una prateria di fanerogame marine. In totale, le tartarughe hanno contrassegnato 34 chiazze di fanerogame marine che non erano mai state registrate prima. Un terzo di queste era più profondo di 8 metri, al di sotto della profondità visibile nella maggior parte delle immagini satellitari. Per verificare tali risultati, i ricercatori hanno viaggiato in barca verso 22 dei siti identificati. Sebbene alcuni facessero parte della stessa grande chiazza di fanerogame marine, i ricercatori hanno confermato la presenza di fanerogame marine in ogni luogo in cui hanno guardato, per un totale di 14 chiazze distinte. Quindi, hanno viaggiato verso 30 chiazze di fanerogame marine identificate da una mappa basata sul telerilevamento chiamata Allen Coral Atlas e hanno scoperto che solo il 40 per cento di esse conteneva fanerogame marine, rendendo le tartarughe uno strumento di mappatura delle fanerogame marine più accurato rispetto alle immagini satellitari. I ricercatori hanno anche prelevato campioni di sedimento in ogni macchia di fanerogame marine scoperta dalle tartarughe che hanno visitato per stimare la quantità di carbonio immagazzinata. Hanno calcolato un totale di al massimo 4 teragrammi, circa la stessa quantità di carbonio emessa da 900.000 veicoli passeggeri all’anno. (30Science.com)

 

Gianmarco Pondrano d'Altavilla