Roma – Non tutte le città al mondo, pur disponendo di molti alberi, ne sfruttano adeguatamente l’ombra. Se Singapore si mostra come una punta di diamante a livello planetario, Amsterdam non riesce a ottenere una valida copertura arborea per nessuno dei suoi edifici. E’ quanto emerge da uno studio guidato dalla RMIT University in Australia, e pubblicato su Nature Communications. La ricerca, realizzata in collaborazione con l’Università Tecnica di Monaco, ha studiato oltre 2,5 milioni di edifici in otto città utilizzando una nuova misura per le città sostenibili, nota come regola “3-30-300”. La norma stabilisce che ogni casa, scuola e luogo di lavoro debba avere la vista su almeno tre alberi, trovarsi in un quartiere con almeno il 30 per cento di copertura arborea e trovarsi entro 300 metri da un parco. Per quel che riguarda il parametro “30” sulla copertura arborea Singapore si piazza in testa con il 75 per cento, a seguire Seattle col 45, Buenos Aires col 22, Denver col 18, Sydney col 17, Melbourne con il 3, New York con l’1 per cento e infine Amsterdam con lo 0. Diverse la classifiche per gli altri due parametri. Per quello dei tre alberi Seattle è in testa (98 per cento), seguita da New York (92), Sidney (84), Singapore (60), Amsterdam (50), Melbourne (44), Denver (38) e da ultima Buenos Aires con il 37 per cento. Per il parametro “300”, di nuovo avanti Singapore con l’80 per cento, seguita da, Amsterdam col 52, Melbourne con il 51, Seattle col 39, a pari con Sydney, poi Denver 31, New York 27 e Buenos Aires 23. Il ricercatore della RMIT University, il dott. Thami Croeser, ha affermato che è preoccupante il fatto che la maggior parte degli edifici presi in esame nello studio non abbia superato il test della copertura arborea del 30 per cento. “Precedenti ricerche hanno dimostrato che depressione, ansia, obesità e colpi di calore sono più diffusi nelle aree urbane che non hanno accesso a spazi verdi e a copertura d’ombra”, ha affermato “La copertura vegetale non solo aumenta il raffreddamento, ma può anche ridurre il rischio di inondazioni, oltre a favorire la salute fisica e mentale e sostenere la biodiversità urbana. Gli studi affermano che in realtà abbiamo bisogno di almeno il 40 per cento di copertura della chioma per abbassare sostanzialmente le temperature dell’aria durante il giorno, quindi il parametro del ’30’ è il minimo assoluto, e la maggior parte degli edifici che abbiamo studiato non raggiunge nemmeno questo obiettivo”. Croeser ha affermato che gli attuali metodi di progettazione o ristrutturazione delle strade non favoriscono una crescita sana della chioma, poiché la pianificazione dà priorità alle infrastrutture, come cavi e condutture, rispetto alla crescita degli alberi. “Dobbiamo smettere di pensare che gli spazi assegnati per edifici e strade siano permanenti quando potrebbero essere riassegnati per dare priorità alle infrastrutture verdi”, ha affermato. “Una copertura del 30 per cento sembra un obiettivo troppo alto se continuiamo a fare le cose nello stesso modo, ma è assolutamente realizzabile se cambiamo un po’ le nostre pratiche. Attualmente mettiamo gli alberi per ultimi e se intralciano i cavi o le tubature, li rimuoviamo o li sostituiamo con un giovane albero. Progettare la posizione degli alberi nelle strade in anticipo e poi trovare soluzioni vantaggiose per tutti per ottenere servizi di pubblica utilità e accesso al traffico è uno dei grandi cambiamenti di cui abbiamo bisogno per fare la differenza”. Attualmente gli alberi tendono a essere piantati in condizioni in cui non è facile per loro crescere, ha affermato Croeser. “Il terreno è compattato, ricoperto di asfalto e quando piove, l’acqua scorre nelle grondaie anziché nel terreno.” ” Ricerche precedenti dimostrano che se gli alberi urbani vengono piantati in un terreno di migliore qualità con abbastanza spazio per crescere, dove l’acqua piovana può scorrere direttamente nel terreno, ciò aiuterà gli alberi a crescere più velocemente, compensando così la nostra mancanza di copertura arborea”. (30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Singapore è la città che sfrutta meglio l’ombra degli alberi
(20 Novembre 2024)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla