Roma – Il 92 per cento degli habitat delle balene si sovrappone alle rotte delle nostre navi, il che sottolinea un considerevole rischio di collisione tra questi animali e le imbarcazioni. E’ quanto emerge da uno studio guidato dalla University of Washington e pubblicato su Science. Secondo gli autori solo il 7 per cento delle aree ad alto rischio è coperto attualmente da strategie di gestione per ridurre le collisioni con le navi. Se si estendessero questi sforzi di protezione a solo il 2,6 per cento della superficie degli oceani si potrebbe ridurre significativamente il numero di collisioni mortali.
“Mitigare gli impatti ambientali negativi della navigazione marittima è essenziale per i prossimi decenni”, scrivono gli autori. “Il rischio di collisione con le navi è una sfida di conservazione onnipresente ma risolvibile per le grandi balene e i nostri risultati possono fornire una base per misure di gestione estese per proteggere questi giganti dell’oceano”. L’industria della navigazione globale pone minacce significative agli ecosistemi marini. Tra queste, le collisioni con le navi sono diventate una preoccupante fonte di mortalità delle balene in tutto il mondo. Molte specie di grandi balene già stanno lottando per riprendersi da secoli di caccia. Le collisioni tra navi contribuiscono a tassi di mortalità insostenibili per diverse popolazioni, tra cui specie in pericolo critico. Data la natura globale sia della navigazione marittima che delle migrazioni delle balene, affrontare le collisioni tra navi richiede una comprensione completa dei modelli di rischio su scala internazionale. Tuttavia, mentre gli studi regionali sui rischi di collisione tra balene e navi sono aumentati di numero, la distribuzione spaziale globale di questa minaccia rimaneva in gran parte inesplorata. Gli autori del nuovo studio hanno combinato dati estesi sulle posizioni delle balene (circa 435.000 osservazioni per 4 specie a livello globale da centinaia di set di dati) con dati di posizione del sistema di identificazione automatizzato (AIS) per quasi 176.000 grandi imbarcazioni per identificare i punti caldi di collisione. Hanno scoperto che la navigazione globale si sovrappone al 92 per cento degli habitat delle balene, ma meno del 7 per cento delle aree ad alto rischio identificate sono gestite per mitigare le collisioni tra navi e balene. Inoltre gli autori dimostrano che estendere gli sforzi di mitigazione degli impatti con le navi, come l’implementazione di zone di riduzione della velocità delle imbarcazioni, su appena il 2,6 per cento degli oceani potrebbe ridurre significativamente le collisioni mortali in tutte le aree ad alto rischio. . (30Science.com)