Roma – Le persone che vivono in aree con livelli più elevati di inquinamento atmosferico hanno maggiori probabilità di soffrire di eczema. E’ quanto emerge da uno studio guidato dal dott. Jeffrey Cohen della Yale School of Medicine, USA, e pubblicato su PLOS ONE. La prevalenza dell’eczema è aumentata a livello globale con l’industrializzazione, suggerendo un possibile contributo da parte di fattori ambientali. Nel nuovo studio, i ricercatori hanno utilizzato dati del Programma di ricerca All of Us del National Institutes of Health degli Stati Uniti, che coprono centinaia di migliaia di adulti statunitensi. Lo studio attuale ha incluso 286.862 persone per le quali erano disponibili dati demografici, di codice postale e cartelle cliniche elettroniche. In totale, 12.695 partecipanti (4,4 per cento) hanno ricevuto una diagnosi di eczema. Dopo aver controllato i dati demografici e lo stato di fumatore, le persone con eczema avevano maggiori probabilità di vivere in zone con alti livelli di particolato fine, o PM 2,5 , nell’aria. Per ogni aumento di 10 µm/m 3 nell’inquinamento atmosferico medio da PM 2,5 nella zona individuata dal loro codice postale, le persone avevano più del doppio delle probabilità di avere eczema. Gli autori concludono che l’aumento dell’inquinamento atmosferico, misurato dal PM 2,5 , può influenzare il rischio di sviluppare l’eczema, probabilmente attraverso i suoi effetti sul sistema immunitario. Gli autori aggiungono: “Dimostrare che gli individui negli Stati Uniti esposti al particolato hanno maggiori probabilità di soffrire di eczema approfondisce la nostra comprensione delle importanti implicazioni per la salute dell’inquinamento atmosferico”.(30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Lo smog aumenta il rischio di eczema
(15 Novembre 2024)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla