Gianmarco Pondrano d'Altavilla

GPS rivoluziona protezione degli uccelli marini

(25 Novembre 2024)

Roma – Un nuovo progetto mira a monitorare gli uccelli marini con il GPS per individuare nuove aree critiche da sottoporre a protezione ambientale. Il progetto denominato AMPLIAMAR è una iniziativa dell’Università di Barcellona (UB). C’è una crescente preoccupazione per la conservazione degli uccelli marini. A livello globale, il loro stato di conservazione sta peggiorando a un ritmo molto più rapido rispetto a qualsiasi altro gruppo di uccelli. Oggi, circa il 30 per cento degli uccelli marini è minacciato e il 70 per cento delle popolazioni di uccelli marini in tutto il mondo è scomparso negli ultimi sei decenni. In mare, le catture accidentali da attrezzi da pesca, la pesca eccessiva, l’inquinamento, le infrastrutture come parchi eolici o piattaforme petrolifere e il cambiamento climatico sono serie minacce per la sopravvivenza di tutte le popolazioni di uccelli marini.

Credito Università di Barcellona (UB)

AMPLIAMAR, che sarà implementato fino al 2026 raccoglierà tutti i dati noti sul tracciamento del movimento degli uccelli marini utilizzando la tecnologia GPS e integrerà le informazioni spaziali disponibili sulle attività umane, in particolare la pesca, in tutte le demarcazioni marine spagnole. Il professor Jacob González-Solís, responsabile del Seabird Ecology Lab dell’UB, osserva che “il monitoraggio remoto dei movimenti degli uccelli marini tramite dispositivi GPS ad alta risoluzione spaziale e temporale ci dirà con estrema precisione dove si trovano le principali aree di alimentazione e riposo della maggior parte delle specie di uccelli marini”. “Grazie al contributo di decine di team di ricerca e ONG spagnole e internazionali, possiamo conoscere i movimenti degli uccelli contribuendo così all’identificazione di aree chiave per la biodiversità”, aggiunge l’esperto. “Con l’applicazione della tecnologia GPS collegata a sistemi di telefonia mobile come GSM, saremo in grado di monitorare specie difficili da tracciare, come la berta minore ( Puffinus puffinus ) nelle isole Canarie, una specie in declino nell’arcipelago”, afferma Diego Vicente, coordinatore del progetto e membro del Dipartimento di Biologia evolutiva, ecologia e scienze ambientali dell’UB. Applicando nuovi strumenti di analisi standardizzati, sarà possibile analizzare le traiettorie GPS degli uccelli marini studiati per facilitare la delimitazione delle nuove aree protette. Nell’ambito del progetto, il team analizzerà anche la sovrapposizione tra le attività umane e la Rete spagnola delle aree marine protette (RAMPE), al fine di definire una nuova estensione della rete e migliorare così la conservazione e la biodiversità degli ecosistemi marini. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla