Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Difesa anche di pochi bacini naturali riduce di molto le alluvioni

(27 Novembre 2024)

Roma– La tutela anche di una limitata parte dei bacini idrografici naturali può ridurre considerevolmente il rischio di alluvioni e i relativi danni a persone e beni. E’ quanto emerge da uno studio condotto in Canada dalla Università della British Columbia (UBC) e pubblicato su Ecosystem Services. La ricerca rivela che la salvaguardia del cinque percento dei bacini idrografici canadesi più importanti – grandi circa 201.000 chilometri quadrati, vale a dire il due percento del territorio del Paese – può ridurre significativamente il deflusso delle acque piovane, proteggere le case e i mezzi di sostentamento e salvaguardare i terreni coltivati.

Foto recente che mostra le piccole isole di Montreal quasi allagate dal fiume Saint-Lawrence (o dal fiume Prairies, il suo braccio laterale) a causa delle forti piogge
Credito
Agnes Vari

 

“Questo è il primo studio nazionale a valutare il ruolo degli ecosistemi canadesi nella prevenzione delle inondazioni e a identificare dove la conservazione potrebbe avere il maggiore impatto”, ha affermato il dott. Matthew Mitchell, professore presso la facoltà di selvicoltura e la facoltà di sistemi territoriali e alimentari UBC. I bacini idrografici a monte vicino a città come Vancouver e Toronto svolgono un ruolo importante nella protezione di 3,7 milioni di persone che vivono in pianure alluvionali e di altri 20,1 milioni nelle vicinanze, ovvero più della metà della popolazione canadese. Utilizzando dati globali, il dott. Mitchell e i suoi colleghi hanno analizzato il modo in cui tipi di terreno come foreste, zone umide e zone ripariali assorbono l’acqua e riducono il deflusso. Questi sistemi naturali prevengono le inondazioni a valle, migliorano la qualità dell’acqua e sostengono la fauna selvatica, riducendo al contempo la dipendenza da infrastrutture costose come le dighe. “Le soluzioni basate sulla natura sono altamente efficaci per la gestione dei rischi di inondazione e questo studio mostra esattamente dove la conservazione può avere il maggiore impatto”, ha affermato il dott. Mitchell. Il Canada si è impegnato a proteggere il 30 percento delle sue terre entro il 2030, ma solo l’otto percento degli ecosistemi più critici per le inondazioni è attualmente protetto. I ricercatori chiedono politiche di conservazione più forti e finanziamenti per dare priorità a queste aree ad alto impatto. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla