Roma – L’inquinamento atmosferico va affrontato con decisione e urgentemente se si vuole davvero affrontare la diffusione delle malattie respiratorie. E’ quanto emerge da un nuovo rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), secondo il quale ogni anno in Europa i fattori di rischio ambientali causano circa 80.000 decessi precoci correlati a malattie respiratorie croniche. I principali fattori di rischio ambientale per questo genere di patologie includono oltre all’inquinamento atmosferico (14 per cento dei decessi correlati a malattie respiratorie croniche), il freddo e il caldo eccessivi (11 per cento), l’esposizione professionale, come l’esposizione a temperature estreme, a polvere o sostanze chimiche (8 per cento) e il fumo passivo (3 per cento). Il nuovo rapporto rileva che questi fattori ambientali sono generalmente intrinsecamente prevenibili , ma è difficile per gli individui proteggersi completamente. Ciò evidenzia l’importanza di garantire politiche solide , la loro piena attuazione e un finanziamento efficace su scala europea, nazionale e regionale. Gli interventi chiave per ridurre il peso delle malattie respiratorie croniche in Europa includono il miglioramento della qualità dell’aria , la lotta alla povertà energetica – vale a dire all’impossibilità di accedere ai servizi energetici essenziali – e l’adattamento al cambiamento climatico , afferma il rapporto dell’AEA. In combinazione con l’applicazione completa delle normative sul tabacco e la riduzione delle esposizioni professionali, questi interventi potrebbero ampiamente prevenire una quota importante di morti premature per malattie respiratorie croniche derivanti da fattori ambientali in Europa (30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
AEA, urgente ridurre inquinamento per affrontare malattie respiratorie
(7 Novembre 2024)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla