Valentina Di Paola

Nei pesci sociali l’esclusione ha conseguenze sul cervello

(26 Novembre 2024)

Roma – Lo stress sociale può provocare un accumulo di sostanze ossidative nel cervello, contribuendo alla salute mentale e ai disturbi neurodegenerativi. Questo allarmante risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Behavioral Neuroscience, condotto dagli scienziati della Central Michigan University. Il team, guidato da Peter Dijkstra, ha valutato gli effetti dello status in un gruppo di ciclidi, dei pesci altamente gerarchici e molto sociali. Stando a quanto emerge dall’indagine, gli esemplari più esclusi e di rango inferiore erano associati a un incremento dello stress ossidativo nel cervello. “Questi modelli – afferma Dijkstra – potrebbero essere influenzati dall’esperienza sociale che modula i processi cellulari nel cervello”. I ciclidi, spiegano gli esperti, sono caratterizzati da una gerarchia sociale rigida, per la quale i maschi dominanti presentano livelli più elevati di ormoni androgeni, sono più grandi, più aggressivi e più colorati dei gregari. Gli alpha proteggono anche i territori e corteggiano le femmine. Nell’ambito dell’indagine, gli autori hanno allestito 15 grandi vasche divise in due sezioni, posizionando sei femmine e due maschi in ogni compartimento, consentendo un’interazione libera a ogni insieme. I comportamenti dei pesci sono stati filmati e registrati. In tutti tranne due casi, gli animali hanno formato rapidamente una gerarchia stabile. Successivamente, gli scienziati hanno prelevato campioni di sangue dai pesci maschi, sezionando il cervello, misurandone dimensioni e lunghezza, e valutando le gonadi. L’analisi ha dimostrato che i pesci di status inferiore erano caratterizzati da livelli più alti di stress ossidativo e una minore capacità antiossidante rispetto ai maschi dominanti. i ricercatori ipotizzano che gli androgeni potrebbero svolgere una funzione neuroprotettiva in questa specie. Quando gli scienziati hanno esaminato i marcatori del danno ossidativo al DNA e la capacità antiossidante in diverse divisioni cerebrali, hanno scoperto che diversi marcatori erano influenzati in modo diverso dallo status sociale. Tali risultati, commentano gli esperti, evidenziano che gli effetti del rango sociale sullo stress ossidativo sono piuttosto complessi. “Nei prossimi approfondimenti – sottolinea Dijkstra – speriamo di capire le conseguenze sulla forma fisica dello stress ossidativo nel cervello. Nel frattempo, dimostrare che i modelli di stress ossidativo sono collegati allo stress sociale è importante e potrebbe fornire importanti spunti sui meccanismi attraverso i quali gli stress sociali promuovono lo stress ossidativo e le malattie nel cervello”. “La competizione sociale nei ciclidi – conclude – è un ottimo sistema modello per valutare lo stress sociale nelle moderne società umane. Ci confrontiamo continuamente con gli altri ed è importante capire gli effetti di questo tipo di ansia. Sebbene i nostri risultati sui ciclidi siano interessanti, non possiamo ancora sapere se possano essere rappresentativi anche della popolazione umane. Per rispondere a questi interrogativi sarà necessario progettare studi sperimentali più rigorosi”.(30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).