Roma – La luce artificiale può interrompere i ritmi circadiani delle api mellifere, minacciando il loro ruolo essenziale come impollinatori. A lanciare l’allarme gli scienziati della School of Biological Sciences, presso l’Università della California di San Diego, che hanno pubblicato un articolo sulla rivista Scientific Reports per rendere noti i risultati del proprio lavoro. Il team, guidato da Ashley Kim e James Nieh ha confrontato gruppi di api che avevano la possibilità di dormire al buio con insetti che invece erano esposte alla luce artificiale. La letteratura scientifica, spiegano gli esperti, dimostra che la luce emessa dai dispositivi elettronici può interrompere gli schemi di sonno e interferire con i ritmi circadiani umani. Gli studiosi hanno dimostrato che l’alterazione dei cicli sonno-veglia può rappresentare un problema di salute anche per altre specie. “Le api mellifere – afferma Kim – sono particolarmente sensibili ai cambiamenti nel loro ambiente. Anche qualcosa di apparentemente innocuo, come la luce artificiale, può ripercuotersi su una serie di aspetti e sollevare notevoli preoccupazioni, non solo per questi preziosi insetti, ma anche per gli ecosistemi che da essi dipendono”. Le api mellifere svolgono infatti un ruolo cruciale come impollinatrici di piante selvatiche e colture importanti, fornendo servizi che supportano la stabilità dell’ecosistema e la sicurezza alimentare globale. Questi piccoli insetti generalmente preferiscono nidificare in ambienti bui. L’effetto dell’inquinamento luminoso, però, varia su base regionale, anche se gli ambienti urbani sono sempre più esposti alla luce artificiale, soprattutto con l’aumento delle temperature. Al pari degli esseri umani, le api che sperimentano un’alterazione nei cicli circadiani sono associate a problemi di comportamento e funzionalità, manifestando maggiori difficoltà anche a livello di comunicazione con i propri simili. Nell’ambito dell’indagine, gli autori hanno confrontato api che dormivano normalmente al buio con gruppi esposti a luce artificiale continua. I risultati hanno mostrato chiaramente che l’interruzione dei cicli circadiani era associata ad alterazioni nel comportamento delle api. Gli insetti erano videoregistrati per 24 ore al giorno durante gli esperimenti, per cui è stato possibile individuare immediatamente i cambiamenti. “Era evidente che le api esposte alla luce dormivano meno – commenta Kim – gli effetti dell’inquinamento luminoso sui sistemi biologici sono abbastanza sconosciuti. Comprendere i fattori che influenzano la salute delle api è essenziale per sviluppare strategie per proteggere le popolazioni di impollinatori”. “L’inquinamento luminoso è un problema crescente – aggiunge Nieh – la luce artificiale copre un quarto della superficie terrestre. Il nostro lavoro evidenzia l’importanza di mitigare questo fattore per favorire il benessere delle api, che svolgono un ruolo centrale nell’impollinazione”.(30Science.com)
Valentina Di Paola
Le api sono a rischio anche a causa della luce artificiale
(12 Novembre 2024)
Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).