Valentina Di Paola

Anche gli elefanti si fanno la doccia…e gli scherzi

(8 Novembre 2024)

Roma – Gli elefanti sono in grado di trasformare un tubo in un sofisticato oggetto per lavarsi, dimostrando chiaramente le proprie abilità di utilizzare strumenti. A documentare questo curioso comportamento gli scienziati dell’Università Humboldt di Berlino, che hanno pubblicato un articolo sulla rivista Current Biology per rendere noti i risultati del proprio lavoro. Il team, guidato da Lena Kaufmann e Michael Brecht, ha osservato Mary, un esemplare ospitato nello zoo di Berlino, utilizzare un tubo come fosse il soffione della doccia.

“Gli elefanti usano spesso oggetti tubulari – riporta Brecht – i comportamenti nell’uso di questi strumenti sono però molto variabili a livello individuale. Il nostro lavoro dimostra che Mary è la regina della doccia”. I ricercatori hanno scoperto che l’animale si lava sistematicamente il corpo, coordinando il tubo dell’acqua con gli arti. Di solito afferra il tubo dietro la punta per usarlo come una doccia rigida. Per raggiungere la schiena, passa alla strategia del lazo, afferrando il tubo più in alto e facendolo oscillare sul corpo. Questi risultati, commentano gli autori, offrono un nuovo esempio di come gli elefanti siano in grado di utilizzare strumenti finalizzati a uno scopo. Gli scienziati sono poi rimasti sorpresi quando Anchali, un altro elefante dello zoo, ha mostrato interazioni aggressive durante la doccia di Mary, tirando, sollevando e piegando il tubo per interrompere il flusso dell’acqua. Sebbene le intenzioni del secondo animale non siano ancora certe, gli studiosi sostengono che sembrava un comportamento di secondo ordine nell’uso di uno strumento, una sorta di sabotaggio delle operazioni di pulizia di Mary. “Non ci aspettavamo che un elefante fosse in grado di capire quali movimenti effettuare per interrompere il flusso d’acqua – riporta Brecht – e inizialmente non eravamo nemmeno sicuri che era proprio quello che stesse cercando di fare. Poi abbiamo osservato l’animale posare un tronco sul tubo e abbassarsi su di esso. Sappiamo che gli elefanti sono ben addestrati a non calpestare i tubi, per cui ipotizziamo che Anchali abbia escogitato queste soluzioni alternative per sabotare le docce di Mary”. Nel complesso, il lavoro evidenzia la straordinaria abilità manipolativa e l’uso di strumenti da parte degli elefanti, resi possibili dalla capacità di afferrare della proboscide. “Non sappiamo ancora se le interazioni che abbiamo osservato tra Mary e Anchali siano di natura giocosa o aggressiva – conclude Brecht – nei prossimi approfondimenti, sarà interessante cercare di rispondere a questo e capire se effettivamente gli elefanti si facciano o meno degli scherzi a vicenda”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).