Roma – L’uso di cannabis può provocare danni cellulari che aumentano il rischio di tumori altamente cancerosi. A questo allarmante risultato giunge uno studio, pubblicato sulla rivista Addiction Biology, condotto dagli scienziati dell’Università dell’Australia Occidentale. Il team, guidato da Stuart Reece, ha valutato la correlazione tra l’uso di cannabis e la manifestazione di danni cellulari. La cannabis, spiegano gli esperti, è una sostanza genotossica, perché danneggia le informazioni genetiche di una cellula, che può provocare mutazioni del DNA, invecchiamento accelerato e cancro. La genotossicità, continuano gli scienziati, può essere trasmessa tramite ovuli e spermatozoi danneggiati alla prole, rendendo il rischio dell’uso di questa sostanza transgenerazionale. I ricercatori hanno valutato le conoscenze secondo cui l’uso di cannabis danneggia la produzione di energia cellulare inibendo i mitocondri. I risultati suggeriscono che la disfunzione mitocondriale provoca danni cromosomici, che si manifestano con un aumento dei tassi di cancro, invecchiamento precoce e malformazioni congenite. Gli esperti forniscono approfondimenti meccanicistici su alcuni aspetti legati all’uso di cannabis che non erano stati precedentemente ben compresi, come il fatto che la cannabis causa danni sia mitocondriali che genetici. Nel complesso, il lavoro sottolinea che il danno genotossico correlato alla cannabis potrebbe essere più ampio di quanto ipotizzato precedentemente. “Il collegamento che abbiamo descritto – conclude Reece – ha conseguenze di vasta portata. Il nostro lavoro mostra come il danno genetico dovuto all’uso di cannabis possa essere trasmesso tra le varie generazioni. Ciò dovrebbe riformulare la discussione sulla legalizzazione della cannabis da una scelta personale a una che potenzialmente coinvolge più generazioni successive”. (30Science.com)
Valentina Di Paola
L’uso di cannabis può causare danni cromosomici
(14 Novembre 2024)
Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).