Roma – La democrazia diretta aiuta l’ambiente e la sua difesa molto più della democrazia rappresentativa. E quanto sostiene uno studio dell’Università Ebraica di Gerusalemme pubblicato su Ecological Economics. La democrazia diretta è un sistema democratico in cui i cittadini esprimono direttamente il loro voto per un candidato o una politica e il risultato è determinato dalla maggioranza dei voti a livello nazionale o all’interno di una circoscrizione specifica. Secondo lo studio la democrazia diretta si mostrerebbe come il meccanismo democratico più efficace per ridurre le emissioni di gas serra. Riflettendo le preferenze di un vasto elettorato, la democrazia diretta riuscirebbe a diminuire l’influenza dei gruppi di interesse e consentendo l’implementazione di politiche ambientali di impatto. Tuttavia, il vantaggio della democrazia diretta si ridurrebbe quando si affronta il problema di emissioni da fonti specifiche e ben identificate. La ricerca rileva inoltre che, mentre la democrazia liberale e le libertà civili politiche sono essenziali per salvaguardare le libertà e la responsabilità, possono complicare l’implementazione di rigide normative ambientali. L’enfasi sui diritti e le libertà individuali spesso limita l’adozione di misure coercitive, come tasse sulle emissioni o divieti di produzione, rendendo necessarie soluzioni politiche innovative che bilancino i principi democratici con gli obiettivi ambientali. Secondo il Prof. Yacov Tsur, autore dello studio “Questi risultati dimostrano come la governance democratica influenzi i risultati ambientali, offrendo nuovi percorsi per progettare politiche climatiche che rispettino i valori democratici e raggiungano al contempo obiettivi di sostenibilità”. (30Science.com)