Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Vaiolo scimmie: esperti, urgente agire in Africa

(21 Ottobre 2024)

Roma – Il virus Mpox (noto come vaiolo delle scimmie) in Africa richiede azioni e investimenti urgenti da parte dei referenti politici e non solo per prevenire una vasta diffusione globale. E’ quanto sostengono in un articolo su PLOS Global Public Health esperti dell’Independent Panel for Pandemic Preparedness and Response, l’ex primo ministro neozelandese Helen Clark, l’ex presidente della Liberia e premio Nobel per la pace Ellen Johnson Sirleaf e altri specialisti della salute globale. “Le epidemie di mpox in corso in Africa, che coinvolgono diversi cladi e includono una variante del clade Ib recentemente identificata, sono motivo di grave preoccupazione. Ora è essenziale investire per salvare vite, proteggere le persone e fermare urgentemente la diffusione prima che mpox attraversi altri confini.” Scrivono gli autori che continuano “Le epidemie di Mpox nel continente africano sono state ampiamente ignorate per anni. Tuttavia, quando il clade IIb di Mpox si è diffuso inaspettatamente nei paesi ricchi solo due anni fa, i paesi colpiti hanno rapidamente investito per contenere l’epidemia, anche con vaccini e trattamenti sperimentali, nonché una forte istruzione e mobilitazione della comunità. Le epidemie in corso in Africa, dove il Mpox era endemico in diversi paesi, sono state ampiamente dimenticate dalla comunità internazionale”. Gli autori chiedono che con urgenza vengano messe in campo le seguenti politiche: Attenzione politica e leadership a livello nazionale, regionale e globale per salvare vite umane, affrontare gli impatti di genere, la stigmatizzazione e la discriminazione e fermare la diffusione. L’OMS e i suoi Stati membri devono applicare lo spirito rispettare i principi di equità e solidarietà. Milioni di dollari in più in finanziamenti internazionali, compresi quelli dei paesi membri dell’Unione Africana, da rendere disponibili per lavorare con le comunità per contenere questa epidemia. Sforzi immediati per effettuare test migliori e più numerosi e fornire milioni di dosi di vaccini a prezzi accessibili alle persone a rischio. Coinvolgimento efficace e collaborazione con le comunità per contenere questa epidemia e non lasciare indietro nessuno, in particolare le persone a rischio, e promuovere misure di prevenzione, vaccinazione, tracciamento dei contatti e assistenza alle persone colpite. Sorveglianza potenziata e sequenziamento genomico per monitorare e comprendere la diffusione di questa epidemia e indirizzare meglio la risposta. Un notevole aumento degli investimenti nello sviluppo di contromisure più efficaci e nel loro accesso equo e conveniente, nonché il sostegno ai ricercatori in Africa per approfondire tutti gli aspetti dell’mpox e sviluppare soluzioni locali e personalizzate. “I rischi di nuovi patogeni – concludono gli autori – e di diffusione di quelli esistenti in aree precedentemente non endemiche non fanno che aumentare con il cambiamento climatico e l’invasione umana delle aree boschive. Ecco perché le epidemie devono essere identificate precocemente e fermate sul nascere, e tutte le regioni devono avere le capacità per ricercare, sviluppare e produrre prodotti sanitari adatti a livello locale che servano alla salute pubblica e proteggano le loro popolazioni. L’attenzione deve essere rivolta all’equità e al non lasciare indietro nessuno”. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla