Roma – Nonostante l’impegno a “ridurre gradualmente” l’uso del carbone, di recente la Cina ha iniziato a concedere autorizzazioni e a costruire centrali a carbone a ritmi mai visti nell’ultimo decennio. E’ quanto emerge da uno studio di Michael Davidson dell’Università della California – San Diego pubblicato su WIREs. La ricerca descrive nel dettaglio come la Cina si trovi ad affrontare numerosi ostacoli politici, economici e tecnologici nel tentativo di abbandonare il carbone, la principale fonte energetica del Paese, bilanciando al contempo l’esigenza di combattere il cambiamento climatico con quella di garantire la sicurezza energetica. “C’è una crescente attenzione alla sicurezza energetica in Cina: nel 2021, il paese ha sperimentato le peggiori interruzioni di corrente degli ultimi decenni, che hanno interessato 20 province”, ha affermato Davidson, “Mentre la Cina è stata in grado di ridurre la forza lavoro nell’estrazione del carbone di oltre 2 milioni di persone nell’ultimo decennio, senza grandi ripercussioni socio-economiche, i prossimi due milioni saranno molto più difficili da tagliare”. Lo studio formula numerose raccomandazioni politiche, tra cui il rafforzamento delle riforme di mercato, la garanzia di investimenti stabili nelle energie rinnovabili e la creazione di un sostegno adeguato per le comunità, i lavoratori e le aziende. “Il futuro del carbone in Cina dipenderà dal raggiungimento di un equilibrio tra crescita economica, sicurezza energetica e sostenibilità ambientale”, ha affermato Davidson. “I risultati di questo studio forniscono una tabella di marcia per i decisori politici e i ricercatori che vogliono orientarsi in questa complessa transizione”. La Cina consuma oltre la metà del carbone mondiale e contribuisce a oltre il 20 per cento delle emissioni globali di CO2 derivanti dalla combustione del carbone. Il Paese si è impegnato a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2060, il che richiederebbe una drastica riduzione del carbone nel suo mix energetico. Tuttavia, lo studio rileva che il carbone ha ancora un forte potere sulla Cina: genera ancora un’occupazione considerevole e il paese ospita riserve di carbone pari a 140 miliardi di tonnellate, il che rende il carbone un elemento essenziale per l’economia politica e la sicurezza energetica del paese. “Il successo della Cina nel ridurre la sua dipendenza dal carbone sarà fondamentale per plasmare il futuro del Paese”, ha affermato Davidson. Il consumo di carbone non è solo uno dei principali fattori che determinano le emissioni globali di CO2, ma contribuisce anche in modo significativo alla crisi dell’inquinamento atmosferico in Cina, che è responsabile di circa 1,1 milioni di decessi all’anno, aggiunge. “È importante che i lavoratori e le comunità di industrie tradizionali come il carbone non vengano lasciati indietro nella transizione dai combustibili fossili alle fonti energetiche alternative”, ha affermato Davidson.(30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Nonostante alcuni progressi, la Cina resta legata al carbone
(9 Ottobre 2024)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla