Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Meno estati secche in Grandi Pianure Usa per irrigazione

(7 Ottobre 2024)

Roma – La frequenza delle estati secche nelle Grandi Pianure degli Stati Uniti è diminuita del 20 per cento dal 1960, mentre l’irrigazione è aumentata notevolmente: e le due progressioni sarebbero interconnesse. E’ quanto emerge da un nuovo studio guidato dall’University of Nebraska-Lincoln pubblicato sul Bulletin of the American Meteorological Society. Le osservazioni dei ricercatori indicano che rispetto ai sei decenni precedenti al 1960 la frequenza delle estati secche nelle Grandi Pianure degli Stati Uniti è stata ridotta del 20 per cento nei sei decenni successivi al 1960. Nel frattempo, negli ultimi sei decenni si è registrato un forte aumento sia del tasso che della copertura dell’irrigazione ogni estate per la produzione agricola. Gli autori hanno scoperto che l’irrigazione massiccia nelle Grandi Pianure non altera la frequenza e la durata dei singoli eventi di precipitazione. L’irrigazione, tuttavia, modifica le proprietà termodinamiche regionali dell’atmosfera abbastanza da amplificare il tasso e la quantità di precipitazioni nella maggior parte degli eventi meteorologici. La maggiore disponibilità di vapore acqueo, in sostanza, aumenta la quantità di pioggia che cade durante la maggior parte degli eventi di tempesta. Oltre a questi effetti diretti, l’irrigazione influenza ulteriormente le circolazioni su larga scala, in particolare il getto di basso livello delle Grandi Pianure (GPLLJ) e, attraverso di esse, influenza indirettamente il clima della stagione di crescita nella regione irrigata. L’analisi dei processi fisici spiega l’indebolimento del GPLLJ e la riduzione del suo flusso di umidità verso nord mediante l’irrigazione. L’analisi di bilancio mostra che questo effetto indiretto negativo dell’irrigazione su umidità e precipitazioni è superato dall’effetto diretto nella regione irrigata, con conseguente aumento netto del tasso di precipitazioni per singoli eventi di pioggia. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla