Valentina Di Paola

Trovate microplastiche nell’aria espirata dai delfini

(16 Ottobre 2024)

Roma – L’aria espirata dai delfini tursiopi selvatici contiene microplastiche, per cui l’inalazione potrebbe rappresentare una via rilevante di esposizione a questi contaminanti potenzialmente dannosi. Questo allarmante risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Plos One, condotto dagli scienziati del College of Charleston in South Carolina. Il team, guidato da Miranda Dziobak, ha raccolto campioni di aria espirata da cinque delfini tursiopi nella baia di Sarasota, in Florida, e sei delfini tursiopi nella baia di Barataria, in Louisiana. Le microplastiche, spiegano gli esperti, sono ormai praticamente onnipresenti sul nostro pianeta, ed è stato dimostrato che negli esseri umani e nei topi possono avere effetti negativi sulla salute. L’ingestione di cibi contaminati da microplastiche è una delle principali vie di esposizione sia per gli esseri umani che per la fauna selvatica, e la loro inalazione è stata collegata a conseguenze negative sulla salute umana.

L’aria espirata da un delfino tursiope selvatico viene raccolta durante una valutazione sanitaria condotta dalla National Marine Mammal Foundation e dai suoi partner a Barataria Bay, Louisiana.
Credito
Todd Speakman/National Marine Mammal Foundation. Le valutazioni sulla salute dei delfini tursiopi sono state condotte ai sensi del permesso MMPA/ESA n. 18786-03 nel 2018 e del permesso MMPA/ESA n. 24359 nel 2023, CC-BY 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/)

 

Tuttavia, pochi studi hanno esaminato l’inalazione come potenziale via di esposizione alla microplastica per la fauna selvatica. In questo lavoro, gli autori hanno tenuto una superficie di raccolta sopra o appena sopra lo sfiatatoio di ogni delfino mentre espirava. L’analisi dell’aria raccolta ha mostrato microplastiche in tutti gli 11 esemplari considerati. Un’ulteriore analisi delle particelle microplastiche espirate ha mostrato che includevano sia fibre che frammenti di diversi tipi di polimeri plastici, tra cui polietilene tereftalato (PET), poliestere, poliammide, polibutilene tereftalato e poli(metilmetacrilato), noto anche come PMMA. A scopo di confronto, il team di ricerca ha anche campionato l’aria circostante nei pressi dei delfini, il che ha permesso loro di confermare che le microplastiche rilevate non erano solo sospese nell’aria vicino agli sfiatatoi, ma venivano effettivamente espirate. Questi risultati supportano l’idea che l’inalazione potrebbe rappresentare un’altra via chiave di esposizione alla microplastica per i delfini, insieme all’ingestione. Tuttavia, gli autori notano che questi risultati sono preliminari e saranno necessari ulteriori approfondimenti per quantificare meglio il grado di esposizione e le possibili conseguenze dell’inalazione di vari tipi di microplastica tra i delfini tursiopi. “Sappiamo che le microplastiche fluttuano nell’aria, quindi sospettavamo di trovarle nei campioni di respiro – conclude Dziobak – siamo preoccupati di questi risultati, perché i delfini hanno una grande capacità polmonare e respirano molto profondamente, quindi non sappiamo quali possano essere le conseguenze delle microplastiche sui loro polmoni”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).