Roma – La scomparsa dei capodogli è legata al declino della popolazione di calamari giganti nel Golfo di California. Lo rivela un nuovo studio guidato dai ricercatori Msc. Héctor Pérez-Puig, del Centro de Investigación Científica y de Educación Superior de Ensenada, a Barellona, e Alejandro Arias Del Razo, del Dipartimento di Scienze Chimiche e Biologiche dell’Universidad de las Americas Puebla, UDLAP, riportato su PeerJ. La ricerca offre una visione del rapporto tra i predatori marini apicali e il loro ambiente, evidenziando che i capodogli sono indicatori chiave della salute degli oceani. Lo studio, condotto in un periodo di 9 anni nella regione orientale delle Midriff Islands del Golfo di California, ha utilizzato ampi dati di indagine e tecniche di foto-identificazione per tracciare le popolazioni di capodogli. I risultati indicano una sorprendente correlazione tra il declino del calamaro jumbo e la scomparsa dei capodogli dalla regione, con nessun avvistamento registrato dal 2016 al 2018. Tra il 2009 e il 2015, la popolazione di capodogli nel Golfo centrale della California variava tra i 20 e i 167 individui, con una “super popolazione” totale di 354 balene. Tuttavia, dal 2016 al 2018, gli avvistamenti di capodogli sono cessati del tutto.
I modelli mostrano una relazione tra gli avvistamenti di capodogli e la presenza calamari giganti e rivelano che con la diminuzione delle popolazioni di calamari, i capodogli hanno lasciato la regione. Il declino di entrambe le specie è attribuito ai cambiamenti ambientali, tra cui il prolungato riscaldamento degli oceani e l’intensificarsi degli eventi El Niño, che hanno modificato le dinamiche dell’ecosistema nel Golfo di California. La popolazione di calamari giganti è stata particolarmente colpita, mostrando un passaggio a fenotipi più piccoli, che potrebbero non sostenere più i predatori più grandi come i capodogli. I capodogli, in quanto predatori apicali, svolgono un ruolo cruciale nel controllo del flusso di energia all’interno degli ecosistemi marini. Il loro allontanamento dal Golfo di California suggerisce cambiamenti più ampi nell’ecosistema e solleva preoccupazioni sulla salute a lungo termine della regione. Lo studio sottolinea l’importanza della raccolta di dati a lungo termine per comprendere le tendenze della popolazione e gli effetti del cambiamento climatico sulle specie marine. “La partenza dei capodogli dal Golfo di California funge da segnale sentinella, riflettendo cambiamenti significativi negli ecosistemi marini”, ha detto Pérez-Puig. “Quando l’ambiente cambia, cambia anche il delicato equilibrio tra predatori e prede”, ha continuato Pérez-Puig. Lo studio richiede analisi più dettagliate per comprendere appieno gli spostamenti dei capodogli e delle loro prede, soprattutto alla luce della “tropicalizzazione” in corso nel Golfo di California. I ricercatori raccomandano un monitoraggio continuo per valutare l’impatto dei cambiamenti ambientali sulle specie marine e sulla salute generale dell’ecosistema. La ricerca offre un contributo fondamentale al campo della biologia e dell’ecologia marina, con implicazioni per la conservazione sia dei capodogli che del più vasto ambiente marino del Golfo di California. (30Science.com)