Roma – Gli esemplari maschi di roditore tendono a distrarre l’attenzione di un potenziale nemico ed evitare il conflitto correndo verso una femmina, lasciando che quest’ultima interagisca con l’aggressore. Questo curioso comportamento è stato osservato dagli scienziati dell’Università di Delaware, che hanno pubblicato un articolo sulla rivista Plos Biology per rendere noti i risultati del proprio lavoro. Il team, guidato da Joshua Neunuebel, ha utilizzato l’apprendimento automatico per capire come i topi gestiscano il comportamento aggressivo dei propri simili. I ricercatori hanno registrato gruppi di due topi maschi e due femmine che interagivano per cinque ore.
Come molti altri animali, i roditori stabiliscono gerarchie sociali. Nella maggior parte dei gruppi considerati, emergeva sempre un maschio più aggressivo nei confronti dell’altro. Le interazioni sociali, spiegano gli esperti, possono essere complicate da osservare in modo obiettivo, per cui gli autori hanno utilizzato un approccio di apprendimento automatico. In totale, sono stati valutati oltre tremila alterchi tra i maschi, e l’algoritmo ha contribuito a determinare le risposte più probabili all’aggressività da parte dei topolini meno dominanti. Il lavoro suggerisce che gli animali aggrediti correvano spesso verso una delle femmine, distraendo il contendente e riducendo così il rischio di uno scontro. Sebbene questo comportamento si sia rivelato efficace per evitare il conflitto, i topolini fuggiti sperimentavano comunque delle conseguenze, come una probabilità inferiore di trascorrere tempo con le femmine. Nei prossimi approfondimenti, precisano infatti gli studiosi, sarà interessante valutare se queste tattiche possono effettivamente rivelarsi efficaci anche in gruppi sociali più ampi. “Utilizzando l’intelligenza artificiale – concludono gli autori – abbiamo scoperto che i topi maschi corrono dalle femmine per distrarre gli aggressori e ridurre l’escalation dei conflitti. In questo modo l’attenzione del topolino dominante si sposta rapidamente sull’esemplare femminile e non persegue il maschio vittima”. (30Science.com)