Lucrezia Parpaglioni

Virus Zika come trattamento per il cancro al cervello

(11 Ottobre 2024)

Roma – I virus oncolitici, come il virus Zika, ZIKV, potrebbero rappresentare una promettente classe di agenti terapeutici per i tumori del sistema nervoso centrale, SNC, in particolare per i glioblastomi, GBM, fra i più aggressivi dei tumori cerebrali. Lo rivela uno studio revisionale guidato da Mateus Gonçalves de Sena Barbosa, dell’Atenas University Center, Passos, in Brasile, riportato su Oncotarget. Le proteine del virus Zika, ZIKV, che hanno come bersaglio specifico alcune cellule staminali, hanno mostrato risultati promettenti sia in studi in vitro che su modelli animali. Lo Zika è un virus a RNA della famiglia Flaviviridae, isolato per la prima volta nel 1947 da un primate nella Foresta Zika, una riserva naturale vicino a Entebbe in Uganda, negli esseri umani provoca una malattia nota come “febbre Zika”. Nella reisione, i ricercatori hanno valutato l’efficacia e la sicurezza dell’uso di ZIKV per il trattamento dei tumori del SNC. I quattordici studi analizzati hanno dimostrato che ZIKV ha ridotto la vitalità cellulare, inibito la crescita e la proliferazione delle cellule staminali del glioma, GSC, e diminuito l’espressione di Bcl2, potenzialmente migliorando gli effetti della chemioterapia e della radioterapia. Lo ZIKV ha causato effetti citopatici, ha indotto danni alle cellule tumorali, ha mostrato proprietà oncolitiche e ha ucciso selettivamente le GSC in modo sicuro. Questo ha portato a una significativa remissione del tumore e a un miglioramento della sopravvivenza a lungo termine grazie a una risposta potenziata delle cellule T. “Le prove attuali suggeriscano che lo ZIKV potrebbe essere un trattamento promettente per i tumori del SNC e che potrebbe allungare la sopravvivenza dei pazienti se combinato con la chirurgia e la radioterapia”, hanno dichiarato i ricercatori. “Nonostante le limitate evidenze sull’uomo, mostra potenziali benefici”, hanno sottolineato gli scienziati. “Sono necessarie ulteriori ricerche per confermare la sicurezza, l’efficacia e ottimizzare il trattamento nell’uomo”, hanno concluso gli autori. (30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.