Lucrezia Parpaglioni

Trovata proteina che blocca l’HIV e l’herpes

(11 Ottobre 2024)

Roma – Una proteina legata al sistema immunitario umano si è mostrata efficace nel tenere lontano l’HIV-1 e l’herpes simplex virus-1, assemblando nella cellula strutture che attirano questi virus e poi li intrappolano o addirittura li smontano. La scoperta, pubblicata su Cell Host and Microbe, si deve a un gruppo di ricercatori guidati da Xavier Saelens e Sven Eyckerman del VIB-UGent Center for Medical Biotechnology. I risultati della ricerca potrebbero suggerire una nuova via per mettere a punto nuove strategie per combattere questi virus. Il sistema immunitario innato del corpo umano può percepire e rispondere ai virus producendo citochine di allarme, in particolare gli interferoni. Queste proteine agiscono come un sistema di allarme che scatta quando una cellula viene infettata da un virus, avvertendo le cellule circostanti dell’invasione e spingendole ad attivare le loro difese antivirali. Queste difese comprendono i cosiddetti geni stimolati dall’interferone, ISG, che producono proteine specifiche con qualità antivirali. Un esempio è la proteina MX, scoperta sessant’anni fa, che limita un’ampia gamma di virus, compresi quelli che causano l’AIDS e l’herpes. Finora i ricercatori non erano sicuri di come funzionassero le proprietà antivirali della proteina MX. Tuttavia, in questo nuovo studio è stato svelato il segreto dell’attività antivirale della proteina MX. Un virus dell’herpes o dell’HIV trasporta il suo genoma nel nucleo della cellula ospite attraverso il complesso del poro nucleare. Questa consegna è essenziale per il virus per lanciare il suo programma genetico, dirottare i macchinari della cellula e propagarsi. Di conseguenza, vengono creati nuovi virus che lasciano la cellula e si diffondono nelle cellule circostanti. I ricercatori hanno diostrato come la proteina MX guidi l’assemblaggio di strutture esca del virus che imitano i complessi del poro nucleare. “Abbiamo notato che i virus in arrivo venivano attirati in strutture che assomigliavano ai pori nucleari”, ha detto Eyckerman. “Attraverso uno screening proteomico, abbiamo scoperto che la proteina MX interagisce con proteine che fanno parte del complesso del poro nucleare”, ha continuato Eyckerman. “A un esame più attento, abbiamo scoperto che la proteina MX orchestra l’assemblaggio delle nucleoporine in condensati biomolecolari, goccioline prive di membrana all’interno di una cellula che agiscono come un compartimento separato”, ha spiegato Eyckerman. “I virus scambiano questi condensati per la vera e propria porta del nucleo cellulare e rimangono intrappolati o perforati”, ha precisato Eyckerman. “Inducendo i virus a rilasciare prematuramente il loro materiale genetico, la proteina MX impedisce in ultima analisi la diffusione delle infezioni virali”, ha aggiunto Saelens. “La scoperta non solo chiarisce come le proteine MX combattono i virus, ma apre anche nuove potenziali strade per le terapie antivirali”, ha concluso Saelens. (30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.