Roma – Le differenze individuali nel comportamento di ricerca della ricompensa, che sembrano essere modellate dagli ambienti sociali, hanno dimostrato di influenzare i tratti comportamentali e la sensibilità alla nicotina in topi che vivono all’interno di una microsocietà. Lo rivela uno studio condotto da Philippe Faure, della PSL Research University, in Francia, pubblicato sulla rivista open access PLOS Biology. I singoli animali differiscono nei loro tratti e preferenze, che modellano le loro interazioni sociali, la sopravvivenza e la suscettibilità alle malattie, inclusa la dipendenza. L’uso di nicotina è altamente variabile ed è stato collegato ai tratti della personalità. Sebbene queste relazioni siano ben documentate, si sa relativamente poco sui meccanismi neurofisiologici che danno origine a profili comportamentali distinti e sulla loro connessione con la suscettibilità alla nicotina. Per rispondere a questa domanda, Faure e colleghi hanno condotto uno studio utilizzando un ambiente sociale semi-naturale, chiamato Souris-City, per osservare il comportamento a lungo termine di singoli topi maschi. Souris-City forniva sia un’area soggiorno comune sia un’area di prova separata in cui i topi si impegnavano in un compito di ricerca di ricompensa isolati dai loro coetanei. In questo ambiente, i topi ottenevano l’accesso individuale all’acqua eseguendo un compito specifico in un labirinto a T, mentre i comportamenti sociali, circadiani e cognitivi venivano monitorati costantemente nel tempo utilizzando più sensori. Nello studio, i topi hanno sviluppato strategie di ricerca di ricompensa individualistiche quando hanno scelto tra acqua e saccarosio nel compartimento di prova, che a loro volta hanno previsto come si sono adattati all’introduzione della nicotina come ricompensa. Inoltre, i profili sviluppati dai topi mentre erano isolati nell’area di prova erano correlati al loro comportamento all’interno dell’ambiente sociale. Le differenze interindividuali nelle strategie decisionali erano collegate a variazioni nella personalità e nell’attività del sistema dopaminergico. Nel complesso, i risultati suggeriscono che gli adattamenti ambientali influenzano i tratti comportamentali e la sensibilità alla nicotina agendo sull’attività dopaminergica in risposta all’esposizione alla nicotina, contribuendo potenzialmente alla suscettibilità alla dipendenza. Come notato dai ricercatori, questi risultati suggeriscono che gli animali adottano distinte strategie in complessi ambienti sociali. Queste strategie riflettono tratti individuali e lo stato dei circuiti neurali. Inoltre, i risultati rivelano che la strategia di un individuo può essere indicativa della sua risposta alle sostanze che creano dipendenza. Nel complesso, lo studio evidenzia come sfruttare la variabilità interindividuale nel comportamento e i suoi meccanismi sottostanti, in particolare nel contesto della ricerca sulla dipendenza, possa svelare relazioni più complesse e sfumate tra circuiti neurali e il comportamento. Secondo gli autori, l’uso di grandi ambienti naturalistici con acquisizione automatizzata dei dati fornisce uno strumento prezioso per studiare la suscettibilità all’abuso di sostanze. In definitiva, questo studio potrebbe aprire la strada a ricerche che portino ad approcci più mirati e personalizzati alla ricerca sulla dipendenza e all’intervento comportamentale. “Il nostro studio evidenzia come le differenze individuali nel comportamento di ricerca della ricompensa siano modellate dagli ambienti sociali e influenzino direttamente la sensibilità alla nicotina”, hanno concluso gli autori.(30Science.com)