Roma – Le zanzare portatrici del parassita Plasmodium, che giungono nel continente europeo viaggiando in aereo, importate in pacchi e bagagli, stanno diffondendo la malaria in Europa. A lanciare l’allarme uno studio revisionale del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, ECDC, riportato su Eurosurveillance. In Europa, i casi di malaria causati dalla puntura di zanzare trasportate in aereo da aree in cui la condizione è comune sono aumentati. Dopo l’eradicazione della malaria in Europa occidentale negli anni Settanta, la maggior parte dei casi è stata segnalata tra i viaggiatori di ritorno da paesi in cui la malaria è diffusa. Dei 6.131 casi segnalati nell’UE nel 2022, il 99% era reduce da viaggi. Ogni anno in Europa occidentale vengono segnalate sporadicamente infezioni contratte localmente. Queste includono: le infezioni introdotte, che sono trasmesse da una zanzara locale dopo che questa ha punto un viaggiatore di ritorno infetto che porta il plasmodio nel sangue; i casi indotti, che sono legati ad altri mezzi di trasmissione, come un’infezione associata all’assistenza sanitaria o la trasmissione da madre a figlio; e la malaria di Odyssean, che si riferisce ai casi derivanti dalla puntura di una zanzara infetta trasportata con l’aereo, il bagaglio o un pacco da un’area endemica. La revisione sistematica ha analizzato gli studi in Europa indicizzati dal 1969 al gennaio 2024 nei database MEDLINE, Embase e OpenGrey. I numeri sono stati integrati da una richiesta di dati alle autorità sanitarie pubbliche dell’UE e del Regno Unito lanciata nel 2022. Dei 145 casi descritti in nove paesi, 105 sono stati classificati come malaria da aeroporto, 32 come malaria da bagaglio e otto come entrambi i tipi di malaria. La maggior parte dei casi è stata segnalata in Francia, Belgio e Germania e la metà delle persone infette risiedevano o lavoravano vicino o presso un aeroporto internazionale. Le segnalazioni di casi di malaria aeroportuale e da bagaglio sono risultate in aumento, con un terzo dei casi segnalati negli ultimi cinque anni, anche se il traffico aereo è diminuito durante la pandemia COVID-19. Le persone infettate dalla malaria avevano un’età media di 37,9 anni e avevano una maggiore probabilità di essere maschi rispetto alle femmine, con un rapporto di 1,5:1. Per quanto riguarda i casi con esito noto, 124 sono guariti e nove sono morti. I pazienti deceduti erano per lo più anziani, con un’età media di 57,2 anni. Quarantotto dei 145 casi erano epidemiologicamente collegati ad almeno un altro caso. Tendenze simili sono state osservate in un’analisi retrospettiva dei dati di sorveglianza e di indagine dei casi sulla malaria acquisita localmente, in Francia, dal 1995 al 2022. I casi sono stati classificati in base alla modalità di trasmissione più probabile, utilizzando una classificazione derivata dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, ECDC. È stata inoltre condotta un’analisi descrittiva per identificare i modelli spaziali e temporali dei casi. I ricercatori hanno riscontrato un totale di 117 casi di malaria acquisita localmente segnalati in Francia. Gli scienziati hanno, inoltre, riscontrato che le infezioni acquisite localmente sono rimaste complessivamente costanti, con un maggior numero di casi di Odyssean segnalati dal 2011. Cinquantuno dei 117 casi identificati sono stati classificati come odissiaci, 36 come indotti, 27 come criptici, in cui l’indagine non è stata conclusiva, e tre come introdotti. La maggior parte dei casi riguardava maschi con un’età media di 34,5 anni. La metà dei pazienti era nata in un Paese africano dove la malaria è comune, mentre l’altra metà era nata in Francia. Più della metà dei casi è stata segnalata nella regione dell’Île-de-France. Sono stati 102 i pazienti ricoverati in ospedale e, di questi, sette sono morti. Tra i pazienti con malaria contratta localmente, i casi gravi e la morte erano più frequenti rispetto a quelli importati. Per affrontare il rischio di malaria odissiaca, i ricercatori dell’analisi retrospettiva in Francia hanno consigliato di applicare rigorosamente la disinsettizzazione degli aerei. Per migliorare il trattamento, hanno anche raccomandato ai medici di considerare precocemente la possibilità di malaria acquisita localmente per i pazienti con febbre inspiegabile, anche se non ci sono precedenti di viaggio. Gli autori della revisione hanno sottolineato la necessità di una sorveglianza più strutturata dei casi di malaria in Europa, compresa una definizione standardizzata dei casi. I ricercatori hanno, inoltre, raccomandato l’implementazione di misure di prevenzione e di valutare l’efficacia e la conformità delle misure attualmente in vigore. (30Science.com)
Lucrezia Parpaglioni
In Europa aumentano i casi di malaria causate da zanzare viaggiatrici
(11 Ottobre 2024)
Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.