Valentina Di Paola

Il cervello divide la giornata in capitoli

(3 Ottobre 2024)

Roma – L’organo cerebrale suddivide le esperienze giornaliere come se fossero capitoli della giornata, sulla base degli interessi differenti o sui particolari su cui ci si concentra. Ad esplorare questa curiosa funzionalità del nostro cervello uno studio, pubblicato sulla rivista Current Biology, condotto dagli scienziati dell’Università della Columbia. Il team, guidato da Christopher Baldassano, ha sviluppato un set di 16 narrazioni audio, ciascuna della durata di circa tre o quattro minuti, che si svolgevano in quattro location distinte: un ristorante, un aeroporto, un supermercato e un’aula magna. Ogni episodio affrontava una situazione sociale, nello specifico una rottura, una proposta di matrimonio, un affare o un appuntamento galante. I ricercatori hanno scoperto che il cervello suddivide l’esperienza in singoli eventi, e il modo in cui avviene questa categorizzazione sembra dipendere da ciò che interessa la persona nel momento in cui presta attenzione al racconto. Ad esempio, quando si ascolta una storia su una proposta di matrimonio in un ristorante, la corteccia prefrontale organizza la narrazione in base agli eventi correlati all’evento, che portano alla risposta finale alla fatidica domanda. Se, nella stessa narrazione, ci si concentra sulle portate, invece, le suddivisioni avverranno in base al menù. Nell’ambito dell’indagine, gli autori hanno scoperto che la corteccia prefrontale poteva essere manipolata per organizzare le narrazioni in modo diverso, semplicemente chiedendo ai partecipanti di concentrarsi su eventi correlati alle ordinazioni della coppia durante la cena. “Il nostro lavoro – sottolinea Baldassano – dimostra che il cervello organizza le esperienze di vita in blocchi significativi per noi”. Gli scienziati hanno quindi eseguito delle scansioni a risonanza magnetica per identificare l’attività cerebrale associata alla formazione dei nuovi episodi. Tutte le sessioni hanno rivelato che i dettagli a cui i partecipanti erano spinti a prestare attenzione influenzavano ciò che il cervello percepiva come un nuovo capitolo della storia. Nei prossimi step, gli studiosi sperano di sperano di indagare l’impatto che le aspettative hanno sulla memoria a lungo termine. Come parte di questo studio, i ricercatori hanno anche chiesto a ogni partecipante di raccontare loro tutto ciò che ricordavano di ogni storia. Stanno ancora analizzando i dati per capire come la prospettiva che è stato chiesto loro di adottare mentre ascoltavano la narrazione possa influenzare la memoria. Nel complesso, il lavoro indica che la conoscenza e le aspettative rappresentano un fattore chiave del sistema cognitivo. “Monitorare i modelli di attività nel cervello attraverso il tempo – conclude Baldassano – rappresenta una grande sfida, che richiede l’uso di strumenti di analisi complessi. Nel nostro laboratorio abbiamo utilizzato storie significative e modelli matematici per indagare processi legati alla cognizione. È stato molto stimolante”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).