Valentina Di Paola

L’Intelligenza artificiale può individuare errori in somministrazione di farmaci

(22 Ottobre 2024)

Roma – L’utilizzo di telecamere indossabili da parte dei medici consente all’intelligenza artificiale di rilevare eventuali errori nella somministrazione di farmaci. Lo dimostra uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Partner Journals Digital Medicine, condotto dagli scienziati dell’Università di Washington. Il team, guidato da Kelly Michaelsen, ha sviluppato un modello di apprendimento profondo che, abbinato a una telecamera GoPro, si è rivelato sufficientemente sofisticato da riconoscere il contenuto di fiale e siringhe cilindriche e da emettere un avviso appropriato prima che il farmaco venisse somministrato al paziente. L’intelligenza artificiale, riportano gli esperti, ha raggiunto il 99,6 e il 98,8 per cento di sensibilità e specificità, rispettivamente. Questo approccio potrebbe essere implementato come misura di sicurezza fondamentale, specialmente nelle sale operatorie, nelle unità di terapia intensiva e nei reparti di medicina d’urgenza. “Gli errori di somministrazione dei farmaci – afferma Michaelsen – rappresentano la causa più comune di gravi errori medici in ospedale. In generale, si stima che tra il 5 e il 10 per cento di tutti i medicinali sia somministrato con degli errori. In altre parole, questi incidenti si verificano su 1,2 milioni di pazienti all’anno, per un costo complessivo di 5,1 miliardi di dollari”. Nel corso degli anni, sono state stabilite molte misure di sicurezza, ma a volte i professionisti potrebbero dimenticare il protocollo in situazioni di forte stress o a causa di distrazioni. Per superare queste difficoltà, gli scienziati hanno sviluppato un modello di apprendimento profondo in grado di coadiuvare l’equipe medica nell’individuazione di possibili errori di somministrazione. Per diversi mesi, gli autori hanno raccolto video 4K di 418 prelievi di farmaci da parte di 13 operatori di anestesiologia in sale operatorie associate a condizioni di illuminazione variabili. L’attrezzatura ha ripreso i medici che gestivano fiale e siringhe di farmaci selezionati. Questi frammenti video sono stati successivamente registrati e il contenuto delle siringhe e delle fiale è stato contrassegnato per addestrare il modello a riconoscere il contenuto e le provette. “Non è stato semplice – riporta Shyam Gollakota, altra firma dell’articolo – perché generalmente i dottori tengono in mano la fiala e la siringa e le etichette sono parzialmente coperte dalle mani, che si muovono velocemente”. Il modello computazionale doveva inoltre essere addestrato a concentrarsi solo sui farmaci in primo piano, senza prestare attenzione alle fiale sullo sfondo. “Questo lavoro – concludono gli autori – dimostra che l’intelligenza artificiale e il deep learning hanno il potenziale per migliorare sicurezza ed efficienza di numerose pratiche sanitarie. I nostri risultati sono molto promettenti”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).