Valentina Di Paola

Gli anosmici respirano in modo diverso

(23 Ottobre 2024)

Roma – Gli esseri umani con anosmia, una condizione per la quale non si percepiscono gli odori, sono associati a modelli respiratori alterati rispetto alle persone con un senso dell’olfatto normale. Questo curioso risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, condotto dagli scienziati del Weizmann Institute of Science a Rehovot, in Israele. Il team, guidato da Lior Gorodisky e Noam Sobel, ha coinvolto 52 persone, 31 delle quali affette da anosmia, per monitorare i loro schemi respiratori. Il gruppo di ricerca ha utilizzato un dispositivo indossabile che misurava il flusso d’aria nasale. Stando a quanto emerge dall’indagine, tutti gli individui respiravano alla stessa velocità complessiva, ma le persone con il senso dell’olfatto erano associate a piccoli picchi di inalazione a ogni respiro, per un totale di circa 240 picchi di inalazione in più all’ora. Questi risultati, commentano gli esperti, potrebbero fornire informazioni sul motivo per cui alcune persone che perdono il senso dell’olfatto sono più vulnerabili a determinati problemi di salute. L’anosmia, spiegano gli scienziati, è comunemente associata a depressione, isolamento personale e risposte emotive ridotte. Allo stesso tempo, le persone che non percepiscono gli odori hanno generalmente un’aspettativa di vita più breve rispetto a chi ha un senso dell’olfatto normale. Nell’ambito del lavoro, gli autori hanno scoperto che i picchi di inalazione aggiuntivi non si verificavano quando i partecipanti erano posizionati in un’ambiente inodore, il che conferma che la differenza era effettivamente correlata al senso dell’olfatto. Gli autori sono stati anche in grado di predire quali partecipanti avessero un senso dell’olfatto con un’accuratezza dell’83 per cento, solo osservando i modelli di respirazione. Le dinamiche di inalazione alterate, precisano gli scienziati, potrebbero causare un’attività cerebrale alterata, il che potrebbe favorire alcune delle conseguenze note dell’anosmia. I risultati, concludono gli autori, evidenziano come l’olfatto possa influenzare i modelli di respirazione umana. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).