Roma – L’alimentazione a tempo limitato (TRE), un regime dietetico che limita il consumo di cibo a orari specifici, si è rivelato un approccio decisamente efficace per il controllo della glicemia e per favorire la perdita di grasso. Questo, almeno, è quanto emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine, condotto dagli scienziati del Salk Institute e dell’Università della California a San Diego. Il team, guidato da Satchidananda Panda, ha analizzato i dati relativi a 108 partecipanti adulti con sindrome metabolica (MetS), indice di massa corporea elevato, HbA1c a livelli superiori alla media o altri fattori associati al prediabete. I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a due tipologie di intervento: alcuni hanno ricevuto raccomandazioni nutrizionali e ha proseguito con le proprie abitudini alimentari, mentre ad altri è stata assegnata una finestra alimentare personalizzata di 8-10 ore, durante le quali si consigliava di assumere cibo. L’efficacia dei due approcci è stata monitorata per tre mesi, durante i quali i volontari hanno tenuto traccia della propria alimentazione grazie all’app myCircadianClock (mCC). Sono stati monitorati i livelli di glicemia a digiuno, cambiamenti nell’HbA1c e nei parametri cardiometabolici. I risultati hanno evidenziato che le persone che avevano seguito il regime orario restrittivo erano associate a una perdita di peso e di grasso corporeo superiore. Sebbene i cambiamenti siano stati modesti, il gruppo TRE mostrava un miglioramento nel controllo della glicemia e nei livelli di emoglobina A1c. In definitiva, i dati indicano che il digiuno intermittente rappresenta un intervento efficace sullo stile di vita con benefici per la regolazione glicemica e la salute cardiometabolica. (30Science.com)
Valentina Di Paola
Digiuno intermittente, è più efficace di altri metodi per il controllo di peso e glicemia
(1 Ottobre 2024)
Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).