Valentina Arcovio

Il diabete di tipo 2 può essere controllato con l’alimentazione

(22 Ottobre 2024)

Roma – Le persone con diabete di tipo 2 potrebbero riuscire a interrompere la terapia farmacologica segendo una dieta a basso contenuto di carboidrati. Questo incoraggiante risultato emerge da uno studio, pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, condotto dagli scienziati dell’Università dell’Alabama a Birmingham. Il team, guidato da Barbara Gower, ha valutato i benefici sulle cellule beta derivanti da un’alimentazione a basso contenuto di carboidrati. Le cellule beta, spiegano gli esperti, sono cellule endocrine del pancreas che producono e rilasciano insulina, l’ormone che controlla i livelli di zucchero nel sangue. Il diabete di tipo 2 si manifesta generalmente dopo i 45 anni, anche se i casi tra bambini, adolescenti e giovani adulti risultano in aumento. Questa malattia, continuano gli scienziati, provoca una risposta delle cellule beta compromessa, probabilmente a causa dell’assunzione di troppi carboidrati. “Le persone con diabete di tipo 2 in forma lieve che riducono l’assunzione di carboidrati – afferma Gower – potrebbero essere in grado di interrompere la terapia farmacologica”. Nell’ambito dell’indagine, il gruppo di ricerca ha raccolto i dati di 57 adulti con la condizione, valutando la funzione delle cellule beta, e la secrezione di insulina all’inizio del trial e dopo 12 settimane. Durante questo arco di tempo, metà dei partecipanti ha seguito una dieta a basso contenuto di carboidrati (nove per cento carboidrati e 65 per cento di grassi) mentre il resto dei pazienti ha assunto pasti con il 55 per cento di carboidrati e 20 per cento di grassi. Stando a quanto emerge dal trial, i regimi alimentari poveri di carboidrati erano associati a miglioramenti notevoli nelle risposte delle cellule beta. “Saranno necessari ulteriori approfondimenti – conclude Gower – per determinare se una dieta a basso contenuto di carboidrati può ripristinare la funzionalità delle cellule beta e portare alla remissione nelle persone con diabete di tipo 2”. (30Science.com)

Valentina Arcovio