Valentina Di Paola

La psilocibina offre maggiori benefici degli antidepressivi standard

(24 Settembre 2024)

Roma – I farmaci psichedelici a base di psilocibina potrebbero essere associati a effetti antidepressivi a lungo termine paragonabili agli antidepressivi tradizionali, pur presentando benefici aggiuntivi rispetto ai trattamenti standard. Questo incoraggiante risultato emerge da uno studio, presentato durante il congresso dell’European College of Neuropsychopharmacology (ECNP), condotto dagli scienziati dell’Imperial College di Londra, che hanno anche sottoposto il proprio lavoro alle riviste The Lancet e ClinicalMedicine. Il team, guidato da Tommaso Barba, ha coinvolto 59 pazienti con depressione da moderata a grave per confrontare l’efficacia della psilocibina in relazione all’escitalopram (SSRI), un antidepressivo comunemente impiegato nel trattamento della condizione. La psilocibina, spiegano gli esperti, è il principio attivo dei funghi allucinogeni. Stando a quanto emerge dall’indagine, i pazienti che avevano assunto lo psichedelico erano associati a un miglioramento dei sintomi depressivi durante il periodo di indagine di sei mesi, insieme a un migliore funzionamento psicosociale, un maggiore senso di significato della vita e una connessione psicologica più profonda. “Nel complesso – spiega Barba – sembra che la psilocibina rappresenti un’alternativa migliore per la salute mentale. I farmaci SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina), come Prozac, Paxil e Zoloft, sono tra le alternative più comuni per il trattamento della depressione, che però si rivelano inefficaci in circa un terzo dei pazienti. In tutti questi casi, la psilocibina potrebbe offrire un’opzione di trattamento interessante”. Nell’ambito del lavoro, 30 individui sono stati trattati con una singola dose di psilocibina, mentre 29 hanno ricevuto escitalopram. Tutti i volontari si sono sottoposti a sedute di supporto psicologico per un totale di 20 ore. Entrambi i gruppi hanno mostrato un miglioramento significativo nei sintomi depressivi, anche fino a sei mesi dopo il trattamento. Tuttavia, coloro a cui è stata somministrata psilocibina hanno riportato maggiori miglioramenti nel funzionamento sociale e nella connessione psicologica. “Migliorare la connettività – conclude David Erritzoe, altra firma dell’articolo – può migliorare significativamente la qualità della vita e la salute mentale a lungo termine di una persona. Lo studio suggerisce che la terapia con psilocibina potrebbe essere un’opzione di trattamento più olistica per la depressione, affrontando sia i sintomi della depressione che il benessere generale. Ciò potrebbe fare una differenza sostanziale nella felicità generale e nelle attività quotidiane di coloro che soffrono di depressione, fornendo un approccio più integrato al trattamento della salute mentale”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).