Roma – La prevalenza globale della miopia potrebbe superare i 740 milioni di casi entro il 2050. Questo allarmante risultato emerge da uno studio, pubblicato sul British Journal of Ophthalmology, condotto dagli scienziati dell’Università di Guangzhou in Cina. Il team, guidato da Yajun Chen, ha stimato la prevalenza della miopia attuale e futura nella popolazione di età compresa tra i cinque e i 19 anni. Per l’indagine, gli studiosi hanno utilizzato i dati ottenuti da ricerche precedenti e report governativi pubblicati fino a giugno 2023. Attualmente, a livello globale, circa un adolescente su tre è affetto da miopia. Nei prossimi 25 anni, secondo l’analisi, le donne, i residenti in Asia orientale e nelle aree urbane saranno più vulnerabili a questo problema. La miopia, spiegano gli esperti, è un disturbo oculare che compromette la capacità di vedere gli oggetti a distanza, generalmente inizia nella prima infanzia e si aggrava con l’età. In totale, il gruppo di ricerca ha incluso un totale di 276 studi, che comprendevano 5.410.945 pazienti e 1.969.090 casi di miopia, da 50 paesi in Asia, Europa, Africa, Oceania, Nord e America Latina. Gli studiosi hanno tenuto conto delle variabili geografiche, temporali e di una serie di fattori. Nel complesso, i risultati indicano un incremento della prevalenza complessiva della miopia, quasi triplicata tra il 1990 e il 2023, passando dal 24 al 36 per cento. La prevalenza è stata significativamente più elevata nei paesi a basso e medio reddito rispetto ai paesi con maggiori disponibilità economiche. I ricercatori hanno elaborato delle stime per i prossimi decenni, ipotizzando che nel 2050 la prevalenza della miopia potrebbe raggiungere un tasso del 40 per cento, superando i 740 milioni di casi, rispetto ai 600 milioni attesi per il 2030. Gli esperti suggeriscono inoltre che la pandemia di Covid-19 potrebbe aver giocato un ruolo centrale nell’aumento dei tassi osservati dopo il 2020. “L’elevata incidenza della miopia osservata nella popolazione asiatica – scrivono gli scienziati – potrebbe invece spiegare la disparità etnica che abbiamo rilevato. Inoltre, è stata osservata una correlazione tra la durata dell’istruzione e l’insorgenza della miopia, il che suggerisce che l’implementazione precoce dell’istruzione formale in alcune nazioni dell’Asia orientale potrebbe potenzialmente fungere da elemento contributivo. Al contrario, le popolazioni africane mostrano una minore prevalenza di miopia, probabilmente attribuita a tassi di alfabetizzazione più bassi e all’inizio ritardato dell’istruzione formale, che si verifica in genere tra i sei e gli otto anni per la maggior parte dei bambini”. Come principale limitazione dell’analisi, gli autori riconoscono la variabilità nella qualità e nelle metodologie utilizzate dai vari studi considerati. “Nonostante ciò – concludono gli scienziati – l’ampia dimensione del campione incluso rende i risultati piuttosto affidabili e rappresentativi. Il nostro lavoro evidenzia la necessità di riconoscere che la miopia potrebbe diventare un peso per la salute globale in futuro”. (30Science.com)
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Entro il 2050 i casi di miopia pediatrici saranno oltre 740 milioni
(25 Settembre 2024)
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