Valentina Di Paola

Tumori: IA utile ai radiologi per rilevare il cancro alla prostata

(6 Agosto 2024)

Roma – Sviluppare un modello di intelligenza artificiale in grado di individuare il cancro alla prostata attraverso immagini ottenute con risonanza magnetica (MRI). A questo obiettivo è stato orientato uno studio, pubblicato sulla rivista Radiology, condotto dagli scienziati della Mayo Clinic di Rochester. Il team, guidato da Naoki Takahashi, ha addestrato un modello di apprendimento profondo attraverso un ampio set di dati realizzato con gli esami di oltre cinquemila pazienti. Il modello è stato poi testato in un contesto medico. Lo strumento, commentano gli esperti, potrebbe essere utilizzato come complemento ai radiologi per migliorare le capacità di rilevamento del cancro alla prostata. Considerato il secondo tumore più comune tra gli uomini a livello mondiale, il cancro alla prostata viene attualmente individuato attraverso una tecnica che combina diverse sequenze MRI. I risultati vengono espressi tramite il Prostate Imaging-Reporting and Data System, un approccio di interpretazione e reporting standardizzato. Questa classificazione presenta però delle limitazioni, perché può essere complicato individuare le tracce della neoplasia con le tecniche di imaging attualmente disponibili. Nell’ambito del lavoro, i ricercatori hanno confrontato le prestazioni del modello di intelligenza artificiale con quelle associate a radiologi addominali nel prevedere il rischio di sviluppare cancro alla prostata. I 5.215 pazienti si sono sottoposti a 5.735 esami, 1.514 dei quali hanno mostrato neoplasie clinicamente significative. Le diagnosi del sistema di intelligenza artificiale, riportano gli scienziati, non differivano dai referti elaborati dai medici umani. La combinazione dei due approcci di analisi sembrava infine significativamente più accurata rispetto alle prestazioni dei radiologi e del modello Ia considerati singolarmente. “Non credo che l’intelligenza artificiale possa già essere implementata come strumento diagnostico autonomo – conclude Takahashi – eppure, credo che questo possa rappresentare un complemento utile nel processo decisionale umano. Per i prossimi step, stiamo progettando uno studio prospettico per esaminare come i radiologi interagiscono con la previsione elaborata dal modello”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).