Roma – Un nuovo studio pubblicato nella rivista scientifica Nature Conservation ha rivelato attività preoccupanti all’interno dell’industria dei leoni in cattività in Sudafrica, evidenziando l’urgenza di un’azione governativa completa. La ricerca, condotta da World Animal Protection attraverso interviste dirette con lavoratori di due strutture di allevamento di leoni, ha messo in luce pratiche inquietanti. Tra le problematiche riscontrate ci sono: l’uso di attività legali come l’allevamento commerciale di leoni in cattività e la caccia “in scatola” per mascherare il coinvolgimento nel commercio illegale di ossa di leone e tigre. Violazioni del benessere animale, con segnalazioni di malnutrizione, mancanza di acqua pulita, recinti sporchi e animali deliberatamente affamati durante la stagione di bassa caccia. Pratiche di caccia illegale, tra cui segnalazioni di animali drogati e cacciati entro un’ora dalla loro liberazione in recinti che violano i requisiti legali minimi di dimensione. Condizioni di lavoro non sicure, con segnalazioni di mancanza di dispositivi di protezione per i lavoratori durante la preparazione dei corpi degli animali cacciati. Potenziali spostamenti verso lo sfruttamento commerciale di altre specie di felini, come le tigri, che potrebbero essere utilizzate come sostituti delle ossa di leone. Incidenti di bracconaggio di grandi felini da fattorie commerciali di leoni in cattività, con spesso solo teste e zampe degli animali raccolte dai bracconieri.
I lavoratori delle strutture hanno dettagliato l’uso di varie strategie, tra cui telecamere di sicurezza, pattugliamenti e app di messaggistica, per eludere i controlli durante le ispezioni. Questi risultati evidenziano la complessità e la gravità delle problematiche all’interno dell’industria dei leoni in cattività, richiedendo un’azione immediata e decisiva.La ricercatrice principale, dr. Angie Elwin, ha dichiarato: “Il nostro studio evidenzia la realtà preoccupante dell’industria dei leoni in cattività in Sudafrica. Le attività legali vengono sfruttate per facilitare il commercio illegale, e questo è aggravato da gravi violazioni del benessere animale e condizioni di lavoro non sicure. È necessaria un’azione urgente per proteggere i leoni e le persone.”Sebbene l’allevamento commerciale e la caccia “in scatola” dei leoni rimangano legali, sebbene scarsamente regolamentati in Sudafrica, l’esportazione di scheletri di leone – comprese unghie e denti – è stata dichiarata incostituzionale dalla Corte Suprema sudafricana nel 2019.Nel 2021, il governo sudafricano ha annunciato l’intenzione di fermare immediatamente la “domesticazione e sfruttamento dei leoni” e di chiudere tutte le strutture di allevamento di leoni in cattività nel paese. Tuttavia, la mancanza di applicazione delle normative e chiarezza sul futuro dell’industria ha lasciato un’area grigia legale, consentendo ad alcune fattorie di operare attività che sembrano legittime, ma che in realtà alimentano il commercio illegale di ossa di grandi felini facilitato da bande di crimine organizzato. In risposta a queste rivelazioni, lo studio chiede al governo sudafricano di attuare un piano completo e ben gestito per passare dalle pratiche attuali nell’industria dei leoni in cattività. Le raccomandazioni chiave includono: Audit completo dell’industria: Per garantire che tutte le fattorie commerciali di leoni in cattività siano ufficialmente registrate e conformi alle normative fino alla dismissione dell’industria. Moratoria sulla riproduzione: Stabilire una moratoria immediata sulla riproduzione dei leoni per prevenire ulteriori aumenti della popolazione di leoni in cattività. Prevenzione dell’accumulo di ossa: Sviluppare e applicare piani per prevenire l’accumulo di ossa di leone, che rischia di alimentare il commercio illegale internazionale di ossa di leone.
Piano di fase-out: Attuare un piano strategico con scadenze per eliminare l’industria dell’allevamento di leoni in cattività, garantendo un trattamento etico degli animali e la sicurezza per i lavoratori. Il dr. Neil D’Cruze, responsabile della ricerca sulla fauna selvatica presso World Animal Protection, ha affermato: “Il governo sudafricano deve agire immediatamente per adempiere al suo impegno pubblico di porre fine all’industria controversa dei leoni in cattività. Senza un piano completo e con scadenze rigorose, questa industria commerciale continuerà a rappresentare significativi problemi legali, di crudeltà verso gli animali e di conservazione”. Si stima che tra 8.000 e 12.000 leoni e altri grandi felini, comprese le tigri, siano allevati e mantenuti in cattività in oltre 350 strutture in tutto il paese. Questo studio rappresenta un appello cruciale all’azione sia per il governo sudafricano che per la comunità internazionale per affrontare e risolvere le complesse problematiche legate all’industria dei leoni in cattività.La pubblicazione arriva in un momento in cui l’ONG sudafricana Blood Lions incoraggia il pubblico a far sentire la propria voce condividendo il messaggio della campagna “You’re killing them softly” in occasione della Giornata Mondiale del Leone 2024, mirato a informare turisti e visitatori delle fattorie di leoni sul dolore e la crudeltà nascosti coinvolti, e a firmare questa petizione che sollecita il governo sudafricano, tra gli altri, ad estendere il divieto di allevamento e commercio di leoni in cattività ad altri predatori.(30Science.com)
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Sudafrica: l’industria della riproduzione dei leoni alimenta il commercio illegale di ossa di grandi felini
(8 Agosto 2024)
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