Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Usa: 680mila dollari per salvare la balena franca nordatlantica

(22 Agosto 2024)

Roma – 680.000 dollari per salvare la balena franca nordatlantica (Eubalaena glacialis), una delle specie di grandi balene più a rischio di estinzione al mondo. È quanto è stato assegnato negli USA dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) a Brooke Flammang, biologa del New Jersey Institute of Technology (NJIT). La NOAA Fisheries ha recentemente presentato un’iniziativa da oltre 9 milioni di dollari finanziata dall’Inflation Reduction Act per sostenere una coalizione di università, organizzazioni non profit e scientifiche impegnate nel recupero della specie, che ha visto il suo numero ridursi a circa 360 esemplari a causa di fattori che vanno dai cambiamenti climatici alle collisioni con le imbarcazioni. Come parte dello sforzo collaborativo, il Fluid Loco Lab della Flammang presso il NJIT guiderà lo sviluppo di una tecnologia di aggancio di segnalatori non invasiva per offrire un tracciamento quasi in tempo reale delle specie, ispirata al modo in cui alcune forme di vita marina si attaccano alle balene per la loro sopravvivenza. I progressi potrebbero migliorare la nostra comprensione dei cambiamenti nella riproduzione delle balene, nei modelli di distribuzione e nell’uso dell’habitat. “Precedenti studi sulla distribuzione delle balene franche hanno utilizzato segnalatori a ventosa che rimangono attaccati per brevi periodi di tempo e devono essere recuperati per scaricare i dati. Le previsioni basate su quei dati su dove si troveranno le balene durante l’anno non sono più accurate a causa del cambiamento del clima oceanico che causa lo spostamento delle fonti di cibo delle balene”, ha affermato la Flammang, La ricerca finanziata dalla NOAA includerà l’uso della telemetria satellitare per un migliore tracciamento delle balene. “La possibilità di un monitoraggio quasi in tempo reale cambierebbe le carte in tavola per le decisioni politiche di conservazione e regolamentazione” conclude la studiosa. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla