Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Entro il 2070 l’uomo invaderà sempre più ambienti della fauna selvatica

(21 Agosto 2024)

Roma – Con la crescita della popolazione umana, entro il 2070 più della metà delle terre emerse della Terra sperimenterà una crescente sovrapposizione tra esseri umani e animali. E’ quanto emerge da un nuovo studio dell’Università del Michigan (UM) pubblicato su Science Advances. Una maggiore sovrapposizione tra uomo e fauna selvatica potrebbe portare a maggiori conflitti tra persone e animali, affermano i ricercatori dell’UM. Ma comprendere dove è probabile che si verifichi la sovrapposizione, e quali animali hanno maggiori probabilità di interagire con gli esseri umani in aree specifiche, sarà un’informazione cruciale per urbanisti, ambientalisti e paesi che hanno sottoscritto impegni internazionali di conservazione. “Abbiamo scoperto che la sovrapposizione tra popolazioni di esseri umani e animali selvatici aumenterà in circa il 57 per cento delle terre emerse globali, mentre diminuirà solo in circa il 12 per cento delle terre emerse globali. Abbiamo anche scoperto che le aree agricole e forestali sperimenteranno aumenti sostanziali di sovrapposizione in futuro”, ha affermato Deqiang Ma , autore principale dello studio e ricercatore post-dottorato presso l’UM Institute for Global Change Biology presso la School for Environment and Sustainability. Lo studio ha dimostrato che la sovrapposizione tra uomo e fauna selvatica sarà guidata dalla crescita della popolazione umana piuttosto che dal cambiamento climatico. Vale a dire, l’aumento delle persone che si stabiliscono in aree precedentemente non sviluppate guiderà la sovrapposizione piuttosto che il cambiamento climatico che spinge gli animali a spostarsi da dove vivono. “In molti luoghi del mondo, nei prossimi decenni più persone interagiranno con la fauna selvatica e spesso queste comunità di animali selvatici comprenderanno tipi di animali diversi da quelli che vivono in quei luoghi ora”, ha affermato Neil Carter , ricercatore principale dello studio e professore associato di ambiente e sostenibilità. “Ciò significa che nel prossimo futuro emergeranno moltissimi nuovi tipi di interazioni, buone e cattive, tra persone e fauna selvatica”. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla