Roma – Il reddito e i livelli di istruzione dell’ambiente in cui vive un bambino determinano il suo rapporto con la natura, non se vive in città o in campagna. Questa è la scoperta di un nuovo studio condotto dai ricercatori della Lund University, Svezia e pubblicato su People and Nature. I risultati vanno contro l’ipotesi che crescere in campagna aumenti automaticamente il nostro legame con la natura. “Contrariamente alle aspettative, abbiamo dimostrato che il rapporto dei bambini con la natura non è determinato dal fatto che crescano in campagna o in città. Al contrario, i fattori socioeconomici svolgono un ruolo decisivo. Ad esempio, i bambini nelle aree con livelli di istruzione più elevati avevano generalmente una migliore conoscenza delle specie degli uccelli, il che a sua volta era collegato ad atteggiamenti più positivi nei confronti della fauna selvatica. I redditi più elevati sono collegati a una maggiore partecipazione dei bambini ad attività basate sulla natura, il che porta anche a un migliore legame con la natura. Ciò era vero indipendentemente dal fatto che i bambini vivessero in un centro città o in campagna”, afferma il dott. Johan Kjellberg Jensen, ricercatore presso la Lund University, che ha guidato lo studio. Tuttavia, lo studio ha rilevato alcune differenze tra i bambini che vivono in città e quelli che vivono in campagna. “Sembra che i bambini utilizzino gli ambienti naturali in modi diversi, ma questo non influisce sui loro atteggiamenti nei confronti della natura in generale. Abbiamo anche potuto vedere che i bambini che hanno un accesso più diretto alla natura vicino a casa segnalano un senso di benessere percepito più elevato. Questo dimostra quanto sia importante il contatto con la natura”, afferma il dott. Jensen. (30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Le condizioni socioeconomiche determinano il nostro rapporto con la Natura
(26 Agosto 2024)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla