Lucrezia Parpaglioni

Possibile prevenire il Parkinson con gli antiossidanti delle alghe marine

(5 Agosto 2024)

Roma –– L’Ecklonia cava, un’alga bruna, ha dimostrato di avere la proprietà antiossidanti in grado di proteggere dalla neurodegenerazione, con implicazioni per la prevenzione della malattia di Parkinson. Lo dimostra uno studio guidato dalla professoressa associata, Akiko Kojima-Yuasa, della Osaka Metropolitan University’s Graduate School of Human Life and Ecology, riportato su Nutrients. Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa causata dalla perdita dei neuroni che producono dopamina, un neurotrasmettitore coinvolto nel controllo motorio e nelle funzioni cognitive. Con l’invecchiamento della popolazione mondiale, il numero di pazienti affetti dalla malattia di Parkinson è in rapido aumento. La malattia è indotta da un danno neuronale dovuto a un’eccessiva produzione di specie reattive dell’ossigeno. La soppressione della generazione di specie reattive dell’ossigeno è essenziale perché è fatale per i neuroni dopaminergici, che gestiscono i neurotrasmettitori della dopamina. Attualmente è disponibile solo un trattamento sintomatico, quindi è necessario sviluppare regimi e metodi di prevenzione. A tal proposito il gruppo di ricerca ha verificato l’effetto fisiologico dei polifenoli di Ecklonia cava, alghe antiossidanti, sulla prevenzione del Parkinson. Nello studio sono stati condotti due tipi di test di funzionalità motoria su topi modello della malattia di Parkinson, a cui sono stati somministrati per via orale gli antiossidanti ogni giorno per una settimana e poi è stato somministrato il rotenone. I risultati hanno mostrato che la funzione motoria, che era stata ridotta dal rotenone, è stata ripristinata. Si è registrato anche un miglioramento della funzione motoria intestinale e della struttura della mucosa del colon, un tessuto speciale che ricopre il colon. Inoltre, esperimenti cellulari con cellule modello del Parkinson hanno verificato l’interazione biochimica dell’effetto preventivo di Ecklonia cava. I risultati della convalida hanno mostrato che gli antiossidanti attivano l’enzima AMPK, proteina chinasi attivata dall’adenosina monofosfato, un sensore energetico intracellulare, e inibiscono la produzione di specie reattive dell’ossigeno che causano la morte delle cellule neuronali. “Questo studio suggerisce che gli antiossidanti di Ecklonia cava possono ridurre il danno neuronale attraverso l’attivazione dell’AMPK e l’inibizione della produzione intracellulare di specie reattive dell’ossigeno”, ha dichiarato Kojima-Yuasa. “Si spera che l’Ecklonia cava possa essere un ingrediente efficace nella prevenzione della malattia di Parkinson”, ha concluso Kojima-Yuasa.(30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.