Valentina Arcovio

Messo a punto braccio robotico che esegue ecocardiogrammi a distanza 

(28 Agosto 2024)

Roma – Una rete 5G e un braccio robotico comandato a distanza potrebbero essere sufficienti per eseguire ecocardiogrammi da remoto. A suggerirlo uno studio, presentato durante il Congresso 2024 dell’European Society of Cardiology (ESC), condotto dagli scienziati dell’ospedale Zhongshan di Shanghai, in Cina. Il team, guidato da Yu Liu, ha valutato la fattibilità e l’accuratezza diagnostica di una rete 5G e di un sistema ecocardiografico remoto basato su un braccio robotico. I trial sono stati portati avanti in una clinica ambulatoriale situata a 20 chilometri di distanza dall’ospedale di Zhongshan. In totale, gli autori hanno coinvolto 51 pazienti sottoposti a ecocardiografia completa standard su un sistema ecocardiografico remoto basato su braccio robotico con rete cellulare 5G, nonché su una piattaforma ecocardiografica convenzionale. I ricercatori hanno dimostrato che l’approccio può raggiungere un’accuratezza paragonabile a quella tipica della strumentazione tradizionale. L’ecocardiografia, spiegano gli esperti, rappresenta il test di scelta per la valutazione iniziale di molte malattie cardiache, e richiede la competenza di un cardiologo per l’interpretazione. Tuttavia, in alcune aree può essere complicato accedere alle conoscenze di un esperto. Ricerche precedenti hanno valutato la fattibilità di ecocardiogrammi da remoto assistiti da braccia robotiche, ma finora l’analisi è stata limitata a pazienti con insufficienza cardiaca. In questo lavoro, i partecipanti sono stati sottoposti a entrambi gli esami, convenzionale e da remoto. I risultati dei singoli pazienti venivano esaminati da cardiologi esperti, ma distinti, non informati del responso del collega. Stando a quanto emerge dall’indagine, la qualità dell’immagine risultava sufficiente per la diagnosi in 50 pazienti. È stato escluso solo un caso, in cui il sistema remoto non consentiva di utilizzare le informazioni raccolte. Il 98 per cento dei test era stato quindi associato a un successo da un punto di vista tecnico. In aggiunta, 17 pazienti presentavano un problema cardiaco identificato tramite ecocardiografia convenzionale. Gli ecocardiogrammi eseguiti con il braccio robotico hanno prodotto la stessa diagnosi dell’ecocardiografia convenzionale eseguita di persona nel 98 per cento dei casi. Il tempo di acquisizione delle immagini mediante ecocardiografia remota è stato circa del 50 per cento più lungo rispetto a quello convenzionale (24 minuti e 36 secondi contro 16 minuti e 15 secondi). “Questo approccio – commenta Xianhong Shu, altra firma dell’articolo – potrebbe migliorare notevolmente l’accessibilità a una serie di risorse mediche, specialmente per i pazienti che sperimentano difficoltà a muoversi e a recarsi in ospedale. Un sistema di ecografia robotica da remoto, allo stesso tempo, proteggerebbe gli operatori sanitari dall’esposizione a germi e batteri, specialmente in caso di pandemie o epidemie particolarmente pericolose”. (30Science.com)

Valentina Arcovio