Lucrezia Parpaglioni

Muore a 117 anni la persona più anziana del mondo

(20 Agosto 2024)

Roma – E’ morta nel sonno all’età di 117 anni Maria Branyas Morera, la persona più anziana del mondo. L’ultracentenaria spagnola aveva vissuto due guerre mondiali e la guerra civile spagnola ed era sopravvissuta due pandemie. “Maria Branyas ci ha lasciati, è morta come voleva: nel sonno, in pace e senza dolore” ha scritto la sua famiglia su X martedì. “La ricorderemo sempre per i suoi consigli e la sua gentilezza”, hanno aggiunto i famigliari. Branyas, che ha vissuto per gli ultimi due decenni nella casa di cura di Santa Maria del Tura nella città di Olot, nel nord-est della Spagna, aveva detto in un post che si sentiva debole. “Il tempo è vicino, non piangere, non mi piacciono le lacrime, e soprattutto, non soffrire per me, ovunque io vada, sarò felice”, aveva scritto l’anziana nel post sul suo account, gestito dalla sua famiglia. Guinness dei primati aveva ufficialmente riconosciuto lo status di Branyas come la persona più anziana del mondo nel gennaio 2023 dopo la morte, all’età di 118 anni, della suora francese, Lucile Randon. La persona più anziana attualmente in vita è il giapponese Tomiko Itooka, nato il 23 maggio 1908 e di età pari a 116 anni, secondo il US Gerontology Research Group. Branyas, che ha vissuto l’influenza del 1918, la prima e la Seconda guerra mondiale e la guerra civile spagnola, ha contratto il Covid-19 nel 2020, poche settimane dopo il suo centotredicesimo compleanno. Era confinata nella sua stanza in casa, ma si è ripresa completamente. La figlia più giovane, Rosa Moret, una volta attribuì la longevità della madre alla genetica. “Non è mai andata in ospedale, non si è mai rotta nessuna ossa, sta bene, non ha dolore”, aveva detto Moret alla televisione regionale catalana nel 2023. Branyas ha dichiarato al sito del Guinness dei primati che credeva che la sua longevità derivasse da “ordine, tranquillità, buoni legami con familiari e amici, contatto con la natura, stabilità emotiva, nessuna preoccupazione, nessun rimpianto, molta positività e stare lontano dalle persone tossiche”. “Penso che la longevità sia anche una questione di fortuna,” aveva affermato Branyas attraverso un dispositivo voce-testo che usava per esprimersi. Nata a San Francisco il 4 marzo 1907, poco dopo che la sua famiglia si era trasferita dal Messico negli Stati Uniti. Dopo aver trascorso del tempo anche in Texas e a New Orleans, la famiglia tornò nella loro nativa Spagna nel 1915 quando era in corso la Prima guerra mondiale, che complicò il viaggio attraverso l’Atlantico. La traversata è stata segnata da una tragedia: suo padre morto di tubercolosi verso la fine del viaggio con la sua bara che è stata gettata in mare. Branyas e la madre si stabiliscono poi a Barcellona. Nel 1931, cinque anni prima dell’inizio della guerra civile spagnola tra il 1936 e il 1939, sposa un medico. La coppia ha vissuto insieme per quattro decenni fino alla morte del marito all’età di 72 anni. Hanno avuto tre figli, uno dei quali è morto, 11 nipoti e molti pronipoti. Manel Esteller, parte di un gruppo di ricercatori dell’Università di Barcellona che ha studiato il DNA di Branyas per determinare le cause della sua longevità, ha detto al quotidiano spagnolo ABC nell’ottobre 2023 che era sorpreso dalla sua buona salute. “La sua mente è completamente lucida, ricorda con impressionante chiarezza episodi di quando aveva solo quattro anni, e non ha malattie cardiovascolari, che è comune negli anziani”, aveva affermato Esteller. “Le uniche cose che ha sono problemi di mobilità e udito: è incredibile”, aveva aggiunto il professore di genetica. La persona più anziana mai vissuta è stata, tuttavia, Jeanne Louise Calment, una francese morta nel 1997 all’età di 122 anni e 164 giorni. (30Science.com)

 

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.